martedì 20 marzo 2012

Un giovane novantenne..


Leggo un'intervista di El País a Mario Soares,  l'uomo che senza dubbio  ed al di là degli opposti schieramenti politici,  ha rappresentato molto (se non tutto)  nella storia politica portoghese: da fondatore del Partito Socialista a Presidente della Repubblica.   Scopro una lucidità di pensiero ed una lungimiranza davvero notevole :  un ragazzo di 87 anni, con una visione realistica della situazione del suo Paese e dell’Europa. Mi piace la speranza disincantata che hanno certi grandi vecchi da cui non si smette mai di imparare.  Per chi non l’avesse letta, di seguito riporto quelli che, a mio avviso, sono i principali passaggi:

- Cosa pensa dell'ultimo vertice europeo?
Non sono stati fatti passi in avanti. Era necessario salvare l'euro e non si è fatto niente per salvarlo. Non hanno il coraggio di prendere le decisioni necessarie.

- Quali decisioni?
L'Europa deve contare su un proprio Governo, un Governo politico, economico, finanziario e fiscale. La UE  deve essere, come abbiamo sempre detto, un esempio di pace, coesistenza, solidarietà tra i popoli. E questo non è quello che è adesso.

- Lei dà sempre la colpa ad Angela Merkel della situazione attuale in Europa
Se lei avesse aiutato la Grecia in tempo, non staremmo così. Inoltre la Grecia non è un Paese qualunque: è la culla della democrazia e Merkel dovrebbe avere un po' più di buon senso e non parlare dei greci come dei pigri.  Poi,  la situazione  è drammatica per colpa della Germania e del suo timore dell'inflazione. Ma la gente del mio Paese, come della Grecia, è alla fame.

- E la Francia?
Sarkozy sembra l'aiutante di Merkel. La Francia sta con la Germania per sembrare un grande Paese europeo, ma non lo è. Sta per perdere la tripla A delle agenzie di rating.

- Come finirà tutto questo?
Be', la risposta non è un'analisi politica, ma una profezia! Ma le dirò che, nonostante tutto, ho speranza.

- In cosa?
 L'Europa marciando a grandi passi verso l'abisso, ma quando sarà sul punto di cadere spero  si renda conto che precipitare nel vuoto sarebbe una tragedia per tutto il mondo. Allora cambierà.

- Lei invoca questo cambio, anche con una rivoluzione
Sì, ma con una rivoluzione pacifica, non con una rivoluzione di pallottole. Una rivoluzione che nasca nelle strade. Di fatto il popolo sta già protestando ovunque: in Portogallo, Spagna, Italia, per non parlare della Grecia

- Com'è la situazione concreta del Portogallo?
L'austerità da sola non risolve il problema. Bisogna stimolare la crescita economica e lottare contro la disoccupazione.

- Cosa pensa delle visite e delle raccomandazioni economiche della troika?
Guardi, se la troika fosse un organismo coerente, che dice sempre lo stesso... Un banchiere conosciuto mi ha detto poco tempo fa che i componenti della troika che visitano il Portogallo per ispezionare le sue finanze sono semplici burocrati. Sono burocrati pagati a prezzo d’oro che non hanno niente in testa, che non sanno cosa stanno facendo e che l'unica cosa che vogliono è guadagnare denaro... Le ricordo che il prestito concesso al Portogallo, 78 miliardi di euro, ha interessi altissimi. Per loro è un buon affare.

- Lei ha fatto molte cose in politica, di cosa si sente più orgoglioso?
A dir la verità, dei giorni in cui ho lottato contro la dittatura. Aver sopportato per 32 anni è qualcosa che si fa solo per convinzione. Senza convinzione non si riesce. “


Una analisi negativa, che esprime una forte preoccupazione del giovanotto Soares. Ma  anche una speranza: quella che di fronte al baratro, L’Europa capisca che occorre prima di tutto  una unità politica, rimettere al centro le persone e non costringerle con manovre economiche vessatorie alla ribellione che rischia di essere cruenta. Da rimarcare l’ultimo passaggio, ciò che rende più fiero Mario Soares della sua attività politica, ovvero la lotta sostenuta e vinta contro il regime autoritario nel suo Paese: oggi probabilmente ha iniziato una nuova battaglia – con convinzione - contro la dittatura della finanza selvaggia, che è una forma ancora più subdola e più pericolosa di soggiogare i popoli.

Dopo aver letto le parole di Soares, viene spontaneo un pensiero rivolto alla situazione italiana e mi chiedo:  cosa accadrà nel nostro Paese?  Dove troverà le risorse per la montagna di miliardi che dovrà pagare a fronte degli impegni presi? Dovremo mettere in vendita i “gioielli di famiglia”? Impegnare le fedi nuziali al monte di pietà?  Game over?    L’auspicio è che gli “autori” di questa tragedia ne prendano atto, magari andando a visitare i mercati rionali o le mense della Caritas, leggendo i cartelli “vendesi” dei capannoni chiusi.  Sarà così? Difficile oggi prevedere un …lieto fine!

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