giovedì 20 dicembre 2012

Monti alternativo a Bersani (e alla patrimoniale)

Monti alternativo a Bersani (e alla patrimoniale)


20 - 12 - 2012 Paolo Mazzanti
Monti alternativo a Bersani (e alla patrimoniale)
Il movimento Verso la Terza Repubblica non sarà una stampella della sinistra, come teme Perissinotto (Italia Futura). Parola di Indipendenti per l’Italia che hanno promosso Verso la Terza Pubblica con i montezemoliani
  
Indipendenti per l’Italia, associazione promotrice di Verso la Terza Repubblica condivide le perplessità che Romano Perissinotto, esponente di Italia Futura di Milano, ha rivolto al presidente Luca Cordero di Montezemolo nella sua lettera pubblicata da Formiche.net a proposito di alcune dichiarazioni di altri esponenti di Verso la Terza Repubblica come il presidente delle Acli Andrea Olivero o il presidente della Provincia di Trento Enrico Dellai, che sembrano prefigurare una Lista Monti pronta ad allearsi dopo le elezioni alla sinistra in funzione di “stampella” bersaniana.
Se questa fosse la linea politica di Verso la Terza Repubblica, noi non saremmo d’accordo. Ma in realtà in tutte le sedi (dagli editoriali sul portale Italia Futura alle dichiarazioni pubbliche, ultima quella di Andrea Romano esponente di Italia Futura ieri pomeriggio al convegno “Un’Agenda per l’Italia” promosso dalla nostra associazione) hanno detto chiaramente che la Lista Monti in corso di costituzione nasce “alternativa” sia alla rinascente destra populista di Berlusconi, sia alla sinistra dove albergano, nonostante gli encomiabili sforzi di Bersani che ha cercato di rassicurare perfino Barroso, pulsioni populiste che si propongono di “smantellare l’Agenda Monti”.
Noi ci siamo invece attivati per dare continuità al percorso di risanamento e sviluppo avviato da Monti nell’ultimo anno, che ha avuto effetti positivi sul recupero di credibilità del Paese e sul calo dei tassi d’interesse, leva essenziale non solo per evitare il fallimento dell’Italia, ma anche per rimettere il Paese su un percorso di sviluppo magari un po’ più lento, ma certamente più solido. A chi continua a ripetere che il bilancio economico di Monti è tutto negativo, faccio presente che un anno fa gli spread erano a 570 e oggi sono sotto 300 e i tassi sui titoli a breve termine erano tra il 5 e il 6% mentre oggi sono sotto l’1%. Questo calo dei tassi significa miliardi risparmiati dal bilancio pubblico, cioè più risorse da destinare in futuro alla crescita e alla riduzione delle tasse.
E del resto la solenne quanto irrituale “candidatura” di Monti da parte del Partito popolare europeo alla vigilia dell’ultimo vertice di Bruxelles è la conferma che ci muoviamo nel solco dell’economia sociale di mercato, alternativa all’economia socialista, che richiede una maggiore libertà economica per le nostre imprese, un rafforzamento dei poteri di regolazione e controllo dello Stato, ma anche una radicale ristrutturazione degli apparati pubblici, con il dimezzamento dei costi della politica (dimezzamento dei parlamentari e delle Regioni, abolizione delle province, accorpamento dei Comuni, ristrutturazione della pubblica amministrazione), riduzione della spesa pubblica, privatizzazioni e liberalizzazioni, riduzione delle tasse.
Questa è la strada per collegare il risanamento allo sviluppo, non certo nuove tasse, come la patrimoniale proposta da Bersani, che aumenterebbe la recessione, oppure nuove spese pubbliche, magari con il nobile quanto illusorio intento di rilanciare l’occupazione, che come è noto, non si fa per decreto.
Non c’è dubbio, la Lista Monti sarà alternativa alla sinistra e alla destra, aperta al contributo di tutti coloro che condividono i punti dell’Agenda Monti.
 
Paolo Mazzanti
(Indipendenti per l’Italia aderente a Verso la Terza Repubblica)
 
pubblicato su www.formiche.net

lunedì 17 dicembre 2012

Il tecnico Monti ora diventi un vero politico

Il tecnico Monti ora diventi un vero politico


17 - 12 - 2012 pubblicato su formiche.net
Il tecnico Monti ora diventi un vero politico
Romano Perissinotto, ai vertici di Italia Futura Lombardia, dice al premier: eviti di lanciare schemi e memorandum, sia attore principale e non invitato speciale di quella lista che vorrebbe avere il suo nome nel simbolo.
 
    
Parafando il titolo di un celebre film, si potrebbe dire che quello appena trascorso è stato un lungo weekend di confusione, grandi progetti e pentimenti.
Mentre a Roma venivano rappresentate due delle diverse anime di ciò che rimane del maggior partito in Parlamento (la terza rappresentata da La Russa & C. per il momento è ancora defilata) Berlusconi approfitta di una sua televisione per ripresentarsi agli italiani, quelli della domenica pomeriggio, raccontandosi di fronte a una improvvisata e compiacente intervistatrice. L’uomo del Milan parla ininterrottamente di sé, della propria solitudine, dei figli e nipoti, della nuova fidanzata e di quanto gli costi dover ancora occuparsi della politica italiana. Condisce il tutto con un qualche slogan e, dato il tipo di trasmissione, l’effetto è quello di una kermesse popolare a mio avviso da non sottovalutare.
Se n’è accorto immediatamente Casini, intervenendo a un’altra trasmissione serale, dove non ha perso l’occasione di ricondurre le parole dell’ex alleato semplicemente alle fantasie di un uomo al tramonto, volubile e confuso, perciò non credibile.
Pier Ferdinando non è certo uno sprovveduto, conosce bene i pregi e i difetti del Cavaliere. Sa benissimo che il Paese si trova di fronte a una situazione simile a quella del ’94, ed è consapevole della potente macchina promozionale di cui dispone Berlusconi e della sua capacità di farla funzionare bene.
Abilità che gli viene riconosciuta da tutti, per i suoi avversari e dati anche i risultati dei suoi governi, probabilmente è anche l’unica. Infatti Silvio inizia coprendosi il capo di ceneri e, udite udite, chiede scusa agli italiani per non essere riuscito a realizzare le sue promesse e per aver dato con le sue famose feste di Arcore un’immagine negativa dell’Italia. Ovviamente, è la sua convinzione, non è stata colpa sua. In ogni caso, chiedere scusa, aver messo la testa a posto con una nuova fidanzata che lo appaga, e farlo di fronte a milioni di spettatori nazional popolari, non fa male alla sua causa, anzi …
Quindi, aspettiamoci un Berlusconi che, secondo quanto lui dice, controvoglia assumerà un ruolo di primo piano nell’imminente campagna elettorale, con tutto ciò che ne consegue. Oggi c’è un solo uomo che può evitare che il tutto si risolva in situazioni già viste, caratterizzate da contrapposizioni personali che negli ultimi venti anni hanno visto una sola vittima, il Paese, bloccandolo su un solo tema: essere pro o contro Berlusconi.
Quell’uomo si chiama Mario Monti e dovrà dichiarare la propria disponibilità a proseguire l’azione iniziata un anno fa, integrandola e correggendo gli errori fatti, forte di un possibile ampio consenso elettorale che oggi è pensabile di poter ottenere. Dovrà rinunciare ad altre lusinghe e, date le scadenze ravvicinate, deve farlo subito, con chiarezza e determinazione, sporcandosi anche le mani e non rimanendo in panchina, evitando di lanciare schemi e memorandum: dovrà essere attore principale e non invitato speciale di quella lista che vorrebbe avere il suo nome nel simbolo. Dovrà essere di parte, come è giusto che sia in una democrazia compiuta.

venerdì 14 dicembre 2012

Olivero: se la tua è una strategia politica ..ci porta alla rovina!


Gli  amici di Facebook  oggi hanno notato che ho modificato l’immagine del profilo togliendo il pic di #v3rep. In molti stanno inviandomi messaggi  privati chiedendone i motivi e quale significato vuole assumere, alcuni interpretandolo come una mia personale presa di distanza. Credo sia opportuno quindi precisare le motivazioni nella sezione pubblica, in particolare:

1)      Sono e sarò tra i più convinti entusiasti sostenitori di Italia Futura e dei principi enunciati  nel suo manifesto.

2)      Dopo la nascita di V3rep, ho espresso, ritengo sempre con garbo, le mie personalissime riserve sulle dichiarazioni pubbliche di Andrea Olivero, il quale ancora oggi auspica scenari di future alleanze con il Partito Democratico, creando così non pochi imbarazzi tra chi, come il sottoscritto, ha sempre professato i propri ideali ed è oggetto quotidianamente di  richieste di chiarimenti da parte dei simpatizzanti  proprio a causa delle inopportune “uscite” di Olivero.  

3)       Ritengo che tali ideali non possano trovare collocazione diversa che in un nuovo grande polo di centro che raggruppi tutti i movimenti e partiti che oggi sono e si identificano  in Europa nel Partito Popolare Europeo, da sempre alternativo alla sinistra.

4)      Resto ulteriormente basito nel leggere Olivero che “tale polo avrebbe poco significato se non alleato con il PD”

5)      Gli avvenimenti di ieri, con il Presidente Monti in visita al PPE e le dichiarazioni rese da Berlusconi  di  fronte a tale consesso che ne hanno, nella sostanza, sancito   l'uscita di scena, rappresentano un fatto straordinario che potrebbe, a mio avviso, consentire di ottenere risultati davvero insperati fino a qualche giorno fa. L’entusiasmo quasi fanciullesco che si respira in queste ore tra i sostenitori di Italia Futura ne è la prova.

Qualora, come auspico,  Mario Monti dovesse decidere di candidarsi a guidare il Paese, occorre lavorare, con poche settimane a disposizione,  per garantire un numero di rappresentanti sufficienti per una maggioranza solida. Ritengo sia questo  un obiettivo raggiungibile, a patto di non confondere gli elettori con dichiarazioni riferibili esclusivamente ad Olivero. Peraltro, in maniera corretta e coerente con la loro cultura e tradizione storica, le Acli hanno più volte ribadito il loro orientamento politico a sinistra. Pur essendo tutti consapevoli che in politica occorre unire e non dividere, risulta difficile capire cosa abbia indotto il loro Presidente a sottoscrivere il manifesto liberale e riformista  promosso da Italia Futura. Prova ne è che alla manifestazione di Roma dello scorso novembre, la stragrande maggioranza dei  7000 partecipanti, praticamente quasi tutti i presenti,  era data da sostenitori di Italia Futura.  

Quindi viene da pensare che due possano essere l’ipotesi:  Olivero non ha capito nulla della associazione che presiede, oppure essendo a fine mandato ritiene opportuna una sua futura diversa collocazione, a prescindere dal ruolo fino ad ora svolto. Mi chiedo allora a cosa possa essere utile.  In ogni caso, lo dica chiaramente. Se, al contrario, la sua è una sottile e macchiavellica strategia politica, allo stato incomprensibile a noi comuni mortali liberali e contrapposti ad una sinistra statalista che ha perso l' unica occasione di vero rinnovamento con la sconfitta di Renzi ...per favore: ce la spieghi.

giovedì 13 dicembre 2012

Se è un bluff, andiamolo a vedere

Caro Montezemolo, vediamo le carte di Silvio: bluffa?

13 - 12 - 2012 Romano Perissinotto
Caro Montezemolo, vediamo le carte di Silvio: bluffa?
Io, dirigente di Italia Futura Lombardia, dico: andiamo a vedere le carte di Silvio, scoprendo se bluffa o meno. Metterei a frutto la sua ossessione per rassicurarlo e fargli godere un meritato, meritatissimo riposo
  
In futuro, tra cento anni, quando gli storici si troveranno a descrivere quanto è avvenuto e sta avvenendo oggi in Italia, dovranno necessariamente porsi di fronte alla difficoltà di tratteggiare la figura di Silvio Berlusconi. Peraltro, nella loro ricerca di documenti quali fonti per l’arduo compito, non potranno astenersi dal citare quanto è accaduto in occasione dell’intervento del Cavaliere alla presentazione del libro di Bruno Vespa, immagino con soddisfazione postuma di quest’ultimo.
Mi chiedo: come definiranno l’episodio? La semplice conferma di uno stato confusionale che sembra caratterizzare l’uomo negli ultimi mesi? Un ennesimo dietrofront che conferma l’incoerenza e l’inaffidabilità oggettiva del politico Berlusconi? Oppure, ricollegandolo alle sue precedenti dichiarazioni, racconteranno ai futuri studenti di un politico che ha saputo estrarre il dinosauro dal cilindro, narrandolo quale mirabile esempio di strategia ed acume politico applicati ad una tornata elettorale? Evidentemente, conoscendo i risultati delle prossime elezioni, la loro esposizione sarà facilitata.
Ben più difficile oggi esprimere un giudizio che possa poi trovare riscontro oggettivo prima del 17 febbraio 2012, data che, allo stato, sembra essere la più probabile per la chiamata alle urne. Un paio di riflessioni, però credo sia possibile e doveroso farle. La prima è che ieri abbiamo avuto l’ennesima conferma dell’ossessione, immutata rispetto al ’94 quando decise di occuparsi in prima persona della res pubblica, che Silvio Berlusconi prova nei confronti della sinistra. Sui risultati ottenuti, dato il fallimento conseguito, non spendo altre parole. Le sue dichiarazioni, ovvero il riferimento al tentativo infruttuoso di Matteo Renzi di voler riformare quell’area da una parte, la disponibilità a defilarsi nel caso di una discesa in campo di Mario Monti dall’altra, sono significativi di quanto ancora sia viva la sua fisima.
La seconda, che condivido, è che sia necessario costruire un grande polo dei moderati di centro e centrodestra che possa sostenere l’azione di un possibile futuro governo Monti con la sicurezza di avere i numeri necessari in Parlamento. Alla fine dei conti è quello che serve, il resto sono opinioni e, spesso, chiacchiere sterile.
Infine, sul piano più squisitamente tattico, credo debba essere riconosciuto a Berlusconi che almeno un risultato lo ha ottenuto: ha passato la palla a Monti, appellandosi persino al presidente Montezemolo. Nel contempo, costretto a riflettere i suoi possibili “transfughi”, relegando a “semplici” convegni quelli previsti nel weekend a Roma.
Essendo un ottimista, sono fiducioso nella prossima disponibilità di Monti a voler proseguire la sua azione, libero dai vincoli di una maggioranza anomala. Personalmente, nel tentativo di creare una forte rappresentanza liberale e riformista in Parlamento, andrei quindi a vedere le carte di Silvio, scoprendo se bluffa o meno. Metterei a frutto la sua ossessione per rassicurarlo e fargli godere, come egli stesso afferma di aspirare ardentemente, un meritato, meritatissimo riposo. Per il bene comune degli italiani.