venerdì 23 marzo 2012

Motori & dolori

      


Capita di incontrare un amico con la passione per le automobili reduce da un appuntamento per lui irrinunciabile, il Salone di Ginevra. Mi racconta che questa edizione della rassegna automobilistica principe in Europa è stata caratterizzata da un numerose novità e, stando alle sue sensazioni, probabilmente la più interessante degli ultimi anni per la varietà delle proposte,  in ogni segmento di mercato,  sia sotto il profilo del design sia per la tecnologia sempre più orientata al rispetto dell’ambiente in termini di contenimento delle emissioni. Ed è buona cosa. Poi ti chiedi come mai tanto dinamismo e voglia di fare da parte dei costruttori. La risposta è intuitiva: occorre promuovere le vendite! Infatti i dati non sono molto incoraggianti, tutt’altro. Dire che il mercato dell’auto è in affanno sembra un modo per  addolcire la realtà : i primi due bimestri dell’anno sono stati un vero e proprio disastro: - 18% rispetto all’anno precedente. E le prospettive per l’anno in corso sembrano avvallare un peggioramento della situazione. In numeri, le stime dell’ associazione dei costruttori indicano un calo del 22% con livelli di produzione che tornano al 1984. Cosa significa questa debacle in termini di occupazione? Solo per le reti vendita, i concessionari e rivenditori,  circa 10.000 posti di lavoro in meno. Una piccola città!  Considerando poi  l’indotto che il settore auto smuove, si genera un ulteriore grave danno per l’economia difficilmente quantificabile a priori.

Credo occorra una serena e non demagogica rivalutazione dell’auto, una azione diretta ed incisiva per rimettere al centro questo bene che, soprattutto negli ultimi anni, è stato vessato da imposte indirette che hanno contribuito a penalizzarne gli acquisti. In particolare la benzina a due euro al litro, le polizze RC da  infarto , tasse di possesso sempre più alte  e per certi versi punitive, pedaggi autostradali lievitati, l’aumento dell’Iva ed un credito alle famiglie sempre più restrittivo. Per chiudere il cerchio, mettiamoci anche la “caccia alle streghe” di presunti evasori con i Suv e le auto di lusso: certo non aiuta il settore!

E per finire in bellezza, la Giunta di Confindustria ha designato Giorgio Squinzi quale futuro Presidente dell’ Associazione degli Industriali. L’elezione vera e propria sarà il 23 aprile, ma è solo una formalità. Statuto bizantino quello di Confindustria… E’ stata una lotta al foto finish con Alberto Bombassei, questione di una manciata di voti. La Marcegaglia esulta e si prepara ad assumere il possesso della poltrona di presidente del Sole24ore.  Nelle prime dichiarazioni, uno Squinzi visibilmente emozionato (ed impacciato) ha dichiarato che “sarà il Presidente di tutti”, mentre i suo Colleghi (giustamente dati il luogo ed il momento) hanno applaudito la nomina con le consuete frasi beneauguranti. Ma sarà proprio così?

Intanto, per tornare all’argomento auto & dolori, il grande assente era proprio…Marchionne. L’Ad di Fiat aveva pubblicamente espresso la sua preferenza per Alberto Bombassei, giungendo ad affermare in più occasioni che l’eventuale elezione del patron di Brembo avrebbe potuto fargli riconsiderare il ritorno alla casa degli Industriali. Cosa farà ora?

Buon weekend!





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