giovedì 22 marzo 2012

Riforma fiscale versus Crescita


Di solito, nelle prefazioni  sono contenuti alcuni input che inducono il lettore alla curiosità ed al desidero di leggere il libro appena acquistato. Così è stato quando ho letto la relazione introduttiva al decreto di riforma fiscale del Governo:  Riforma orientata alla crescita” : viene presentata con queste parole. Bene, finalmente si saranno individuate misure adeguate per far ripartire il motore Italia, supponi che si sia preso atto della tragica situazione ed agito di conseguenza. Non ti aspetti miracoli, ma un “qualche cosa” di utile, fattivo e concreto nel segno di una nuova primavera per le Imprese e le famiglie. Ma così non sembra…Al contrario, potrei sbagliarmi (davvero me lo auguro), ma credo che con il decreto si profili un’altra  fregatura, ovvero una nuova stangata. Vediamo perché…

Sul fronte Imprese, non ci sono interventi sull’Irap, che rimane come un macigno a gravare sui conti economici delle Aziende. Monti non può rinunciarvi: non ci sono soldi!  Vabbè, non siamo ingenui e non ci aspettavamo sorprese in tal senso. E allora cosa altro per riaccendere il motore? La vecchia Ires si cambia l’abito, diventa Iri (imposta sul redito imprenditoriale) e riguarderà anche gli i professionisti. Piccola divagazione sul nome: ricordate l’IRI,  l’Isitituto per la ricostruzione industriale? Ricostruzione:  è una bella parola…

Sono state poi individuate due nuove imposte : la Carbon tax e la Green tax. Sono ambedue evitabili, a patto di importanti investimenti in nuovi impianti ecologici. Potrebbe essere cosa saggia e giusta, ma in tempi come questi  che vedono le Imprese immerse in un mare di crisi di domanda, liquidità e marginalità, mi sembra poco tempestiva.

Tempi duri anche per i soci d’impresa, i cui guadagni (quando ci sono) oggi sono soggetti all’Irpef, ma conteggiati sulla metà degli utili: sparirà questa agevolazione.

Infine, ciò che mi ha fatto sorridere (riso amaro) è la definizione di una nuova figura manageriale che dovrà essere inserita nell’organico aziendale e sarà responsabile personalmente di tutte le operazioni contabili dell’impresa. In un sistema come quello “nostrano” davvero mi è difficile capire come questo nuovo manager possa operare con serenità nell’ambito della attività quotidiana. Mah…

Fronte famiglie : alla novità Imu  calcolata sulla base di una revisione dei valori catastali eravamo preparati. Il mercato immobiliare ringrazia!  E per dare un ulteriore calcio ai consumi, arriverà l’aumento dell’IVA: siamo alla follia! Spariranno anche altre forme di agevolazioni per le famiglie, portando i ca 160 Mld che sono oggi sostenuti dallo Stato a ca. 70 : la differenza sarà quindi imputata ai cittadini : 90 Mld di sostanziali nuove imposte!

E’ quindi ipotizzabile che in sede di dibattimento parlamentare (in questo caso il tempo gioca a favore dei contribuenti) dopo che il decreto sarà presentato,  parta dalle commissioni una serie infinita di emendamenti e – suppongo – assisteremo alle più svariate richieste da parte degli opposti schieramenti politici.

Ma la questione di fondo è un’altra: come può il Governo parlare di “crescita”? Si ha davvero l’impressione che vivano in un altro mondo, così distaccato dalla realtà da non consentire loro una benché minima azione realmente indirizzata alla crescita. Facile tassare per recuperare fabbisogno, ma l’azione è sterile. Agiscano invece sul fronte della spesa pubblica, dei tagli alle spese inutili, delle società a capitale pubblico che non si capisce a cosa servano, ma sono centri di costo enormi. Si riduca quindi il fabbisogno, una bella cura dimagrante per lo Stato, utile anche a combattere i fenomeni di corruzione, peculato ed appropriazione indebita che incidono sui conti economici, Si afferri finalmente che è una contraddizione nei termini parlare di crescita in un sistema produttivo gravato da maggior imposizione fiscale. Non è complesso da capire, eppoi..non sono tutti Professori?

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