giovedì 6 settembre 2012

L’uomo giusto nel posto sbagliato


Primarie si, primarie no, primarie …forse. Mi è simpaticamente piaciuto lo stupore di Matteo Renzi in gita scolastica alla Convention democratica di Barack Obama: al suo naturale talento nel comunicare ha pensato bene di aggiungere qualche spunto per la sua campagna …benchmarking politico. Ed anche in questo, bisogna riconoscere che il “Monello” di Firenze è avanti rispetto ai suoi colleghi (?) di partito. Colleghi – i vertici del PD - che fanno a gara per tirargli la volata. Dalla Bindi a D’Alema è tutto un susseguirsi di spot pubblicitari, con dichiarazioni stizzite che confermano l’ansia di ritrovare una comune ragion d’essere per il PD, ovvero “essere anti”! Scomparso il mito del  Cavaliere di Arcore, occorre trovare qualcuno a cui rivolgere gli anatemi e, nel contempo, proseguire nell’attività preferita del partito  … pettinar bambole con un giusto mix di smacchiamento giaguari.
Miopi? Probabilmente si. Oppure c’è dell’altro? Di fronte a tanta evidente ingenuità, qualche dubbio sulla reale intenzione da parte del PD di procedere alle primarie parrebbe alquanto giustificato. Sembra davvero che la nomenclatura non accetti di correre “rischi” : il confronto interno più volte palesato nelle intenzioni rischia di essere disatteso.
Ma la questione che mi pongo  è un’altra:  che ci fa uno come Matteo Renzi in un tale schieramento?  Ovvero come possono trovare applicazione fattiva i contenuti delle sue proposte (che peraltro potrebbero essere ulteriormente affinati in altri contesti)  in tale ambiente? Nessuna speranza!
L’uomo giusto nel posto sbagliato. La sua collocazione naturale potrebbe essere in quell’area terzista che Italia Futura sta creando . Un polo popolare e riformista, con una forte cultura liberale e proveniente sia dalla vecchia sinistra che dalla  destra (concetti a mio avviso comunque oramai superati) e dove possono trovare una risposta concreta quei cittadini elettori che hanno manifestato il loro dissenso con l’astensione o un voto di protesta. In sintesi,  la maggioranza degli italiani che è complessivamente d’accordo sul fatto che quella classe politica ha portato il Paese sull’orlo del baratro, quindi non dovrebbe più governare.
La naturale capacità di Matteo Renzi nel comunicare, l’indubbia simpatia e perché no, l’aria da guascone sarebbero utili : il fattore pancia e cuore per evitare a Italia Futura il rischio di apparire come una lista di professori o un’elite con molta cultura, certamente preparata  ma con poca vita reale, vita di strada.  E questo tipo di aspetti che piacciono molto ai media rischiano di entusiasmare meno gli elettori.
Suvvia Matteo, goditi la vacanza studio in America… ed al ritorno, lascia il camper e prendi il treno: uno nuovo, moderno, veloce e confortevole...

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