mercoledì 4 aprile 2012

Mea culpa


Nella sua lunga e brillante carriera, Chicco Mentana ha avuto molte occasioni per mettersi in mostra, a prescindere dalla simpatia che l’uomo suscita. Con quella sua parlata veloce, nel corso del  telegiornale che dirige a La7, commentando l’ennesima notizia di malaffare nella gestione dei rimborsi elettorali ai partiti, il buon Chicco ci dice che, se si andasse a “grattare” nella contabilità di tutti i partiti politici italiani, scopriremmo “un sacco di irregolarità da codice penale”! In pratica, definisce delinquenti tutti coloro che sono chiamati a gestire la nostra vita di cittadini. Affermazione grave, forse la lingua veloce di Mentana ieri non era ben collegata al cervello e andava per la sua strada. Almeno voglio sperarlo, altrimenti, se così fosse, dobbiamo davvero recitare il mea culpa. Come -  penserete -  quelli rubano e la colpa è nostra? In un certo senso, credo di si ..purtroppo. I partiti politici non sono realtà astratte che si materializzano all’improvviso ogni cinque anni. I deputati a gestire la res publica, sebbene indicati e selezionati dai partiti stessi in base ad una legge elettorale quantomeno anomala, sono comunque il risultato delle nostre decisioni espresse con il voto. Anche da coloro i quali, credendo di protestare contro il sistema, si astengono. In ogni caso, non guardiamo indietro, nel senso che l’attuale situazione è frutto di scelte fatte in passato, ma recepiamo pienamente il significato che assumono le prossime elezioni del 2013, ovvero l’ultima spiaggia per il nostro Paese, l’ultima possibilità data la situazione mondiale, per ripartire.  Dobbiamo quindi responsabilmente valutare, selezionare e decidere in base ovviamente ai programmi ed ai manifesti,  ma soprattutto capire gli uomini. Abbiamo bisogno di gente seria, onesta e preparata: il tempo dei mariuoli, degli incapaci e dei dilettanti è davvero finito.


Due considerazioni sulla notizia di ieri, il caso Lega. Non dobbiamo gioire delle pene di Bossi & C., soprattutto non dobbiamo giungere a sentenze definitive ad esclusivo appannaggio delle istituzioni preposte. Certo sorprende sentire il Senatore dichiarare che denuncerà chi ha speso i soldi del partito per restaurare la sua casa. Salvo poi modificare il tiro con una tardiva rettifica. Non sorprende Maroni, che sembra “ravanare” nel torbido pro domo sua. Stia attenta la base leghista alle dichiarazioni ed ai comportamenti dell’ ex ministro: la fuga è la miglior difesa ...sosteneva qualcuno.


Avendo ancora nella mente le desolanti immagini di alcune interviste a Rutelli sul noto caso Lusi, le dichiarazioni stizzite (ed arroganti) di Formigoni sui malaffari dei suo consiglieri in Regione Lombardia, quindi le ultime di Bossi , non posso fare a meno di rimarcare il comune denominatore, ovvero il “non sapevo nulla” che (pur rimanendo garantista) pongono molti dubbi sul piano politico e soprattutto sulla capacità di gestione di questi  leaders:  non sanno, non gestiscono, sono ingenui e via così.  A mio avviso, certamente non sono adeguati al ruolo che ricoprono, quindi …facciano ciò che dovrebbero fare: andarsene!


E noi, cittadini forse troppo indaffarati  ad esprimere il nostro dissenso, dobbiamo invece impegnarci  in questi mesi ad  individuare i migliori tra coloro che si presenteranno alle prossime elezioni: loro sono “passivi”, non si auto eleggono : dipende da noi. Prepariamoci!

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