lunedì 28 maggio 2012

Il grande errore di Diamanti


Oggi sono molti gli argomenti interessanti che meriterebbero un approfondimento. Avrei voluto commentare  gli sviluppi del caso Formigoni che, tra mille ambiguità e mancate risposte del Celeste, lascia attoniti per il suo continuo scaricare sulla Regione i presunti discrediti, mentre a ben leggere gli articoli nulla imputano alla Lombardia, ma solo al comportamento etico  del Governatore, diciamo per non trascendere …non proprio ortodosso  ai principi del suo movimento.  Ed ancora, le recenti dichiarazioni di Alfano, l’ammucchiata tra Vendola e Di Pietro, l’arroganza di Rosi Bindi, un PD ancora in cerca d’autore, rottamatori e formattatori vari...

Poi leggo la rassegna stampa ed un articolo su La Repubblica  a firma di Ilvo Diamanti cattura la mia attenzione. Come capita di frequente in questi ultime settimane, l’argomento trattato è l’associazione Italia Futura ed il suo Presidente, Montezemolo. Dopo un lunga riflessione già peraltro insita nel titolo,  l’autore rileva che “è troppo tardi” per una discesa nell’arena politica. Tardi perchè, stando alle sue considerazioni, gli italiani hanno già sperimentato il “sogno” berlusconiano  che si è poi trasformato in una sonora delusione al risveglio. Quindi, semplificando molto, arriva alla conclusione che gli elettori non crederanno per la seconda volta al “miracolo” di una pacifica rivoluzione liberale guidata da un imprenditore.

Con tutto il rispetto dovuto alle opinioni di Diamanti, con serenità gli rispondo che commette un grande errore ed una (sicuramente involontaria) mancanza di rispetto per la capacità di giudizio degli italiani. Sbaglia l’autore quando afferma che un movimento come Italia Futura si basi esclusivamente sull’immagine carismatica (che peraltro è un dato di fatto) del proprio Fondatore. Più e più volte lo stesso Presidente Montezemolo ha ribadito il carattere popolare dell’Associazione, ovvero il suo principio ispiratore che vuole essere  un serbatoio di idee e fattive proposte provenienti dalle migliori espressioni della società civile, dal mondo dell’impresa, del lavoro, delle professioni e dalle organizzazioni del terzo settore. In sintesi, da chi vive sulla propria pelle le difficoltà del Paese e proprio alla luce della propria esperienza  può travasare questo patrimonio di cultura al servizio dei cittadini nelle  istituzioni pubbliche. Non viceversa. Diamanti commette  una leggerezza nell’espressione del proprio giudizio: generalizzare con alcuni banali stereotipi il grande lavoro svolto dal 2009 fino ad oggi, mi sembra quantomeno riduttivo dell’importanza che un nuovo movimento quale  Italia Futura rappresenta. Il  “vuoto”  degli attuali schieramenti politici, la pochezza dei contenuti, le sterili faide fini a se stesse trovano una alternativa ed un progetto politico concreto di ispirazione liberale e riformista che è rappresentato proprio nel movimento di Montezemolo e dalle persone che ne fanno parte. Sono tra quelle fin dalle sue origini e posso quindi affermare che, giorno dopo giorno, moltissimi altri concittadini assumono e condividono con passione l’idea che ripartire per costruire insieme il futuro del  Paese è possibile. Contenuti ed idee prima, poi i Leaders: è questo il grande cambio di paradigma pensato e realizzato da Montezemolo. Gli italiani, mi creda Diamanti, lo hanno capito.

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