martedì 8 maggio 2012

AAA Cercasi ...


Chi si aspettava un temporale ha visto arrivare una tempesta. Chi ha continuato a parlare blandamente di “antipolitica” si è ritrovato di fronte all’avvento di un nuovo  movimento politico. Chi ha snobbato la Rete fino a poche settimane fa e solo di recente ha iniziato a comunicare (male) con la gente attraverso i social networks, si accorge dell’errore commesso. Chi, venti anni fa, ha garantito  la rivoluzione liberale e federalista non mantenendo la promessa , oggi deve fare i conti con un elettorato tradito e, direi,  frustrato.

Pur essendo consapevoli dei possibili effetti di così tanta miopia,  Pdl e Lega, i due partiti che rappresentavano le aspirazioni dell’elettorato moderato, liberale e dì federalista, hanno fatto ben poco, praticamente nulla. E quello che sono riusciti a fare, autocritica e pulizie domestiche  annunciate da una parte, grandi ed evanescenti proclami dall’altra, è stato fatto male.  Il loro peggiore errore, oltre al “tradimento”citato, è stato quello di non considerare il fattore tempo, ovvero la situazione densa di preoccupazione, ansia e timore per il futuro che vive il loro (ex) elettorato.  La Lega si “consola” con la vittoria di Tosi a Verona senza rendersi conto che proprio nei numeri del successo ottenuto dal sindaco è insito il disastro del partito: la lista prende il 10%, …spiccioli.

Sul Pdl stendiamo un velo pietoso quantomeno per coprire i mille volti di un partito il cui interno, assente il faro, è sconvolto  da contrasti malamente celati che, immagino, saranno ancora più aggravati dai risultati delle amministrative. Berlusconi, a Mosca, evidentemente non viene correttamente informato,  non tanto sulla portata dell’esito negativo del voto, ma soprattutto sulla reale situazione della sua creatura,  lo sfacelo. E viene punito con la peggiore delle armi: l'astensionismo dei suoi (ex) elettori. Vedasi Lombardia ed in particolare i risultati di Monza e Como.

Cosa resta? Non il vuoto come leggo da più parti. I "vuoti" vengono sempre riempiti dagli estremi! Resta invece un popolo liberale, moderato riformista e federalista che chiede di essere rappresentato e che non ha cambiato la propria essenza ed i suoi ideali. Chi saprà raccogliere le sue istanze,  un soggetto politico nuovo, non viziato da lotte intestine, consapevole degli obbiettivi e deciso sulle azioni da fare, potrà ambire al suo consenso e candidarsi alla guida del Paese dopo la “parentesi” tecnica. Si faccia avanti!

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