giovedì 31 maggio 2012

Attendismo significa danno


Gerhard Schröder è stato Cancelliere della Germania dal 1998 al 2005. E’ un classico esempio di self made man, ovvero uno che partendo da una famiglia in condizioni economiche precarie è riuscito dapprima a prendere una laurea in giurisprudenza, esercitare la professione di avvocato mentre scalava posizioni nel partito Socialdemocratico tedesco (SPD) fino a diventarne la figura di maggior rilievo e vincere le elezioni del  98, ponendo fine al governo di Kohl, l’uomo dell’unificazione delle due Germanie.

Schröder, carismatico e narcisista quanto basta, è ricordato principalmente per la sua politica a favore dell’integrazione degli stranieri e delle famiglie, con particolare attenzione  alla condizione delle donne ..in tutti i sensi:  la sua biografia ci dice che si è sposato quattro volte.  

Intervistato  dal Corriere della Sera in occasione di un suo soggiorno a Roma  all’Hotel de Russie, luogo deputato all’aperitivo della RCC "Roma Che Conta” in un magnifico giardino interno con annesso ristorante supervisionato dal mitico Pierangelini, commenta con disappunto la strategia politica della connazionale Merkel, la “culona” di Fiorello.

Le critiche mosse da Schröder coincidono con quelle più volte sollevate in questa sede, ovvero riconducono i guai dell’Europa alla mancanza di una vera Unione Europea ed alla necessità di “ fare passi concreti verso il coordinamento definitivo  delle politiche economiche e finanziarie”. Il problema sollevato si identifica con il più volte manifestato “ritardo” da parte della regina  Merkel nel percepire la situazione nella sua dimensione continentale. Ne abbiamo parlato ieri: l’importanza del fattore tempo nei processi decisionali è assolutamente prioritaria. Non solo, ma occorre pensare ed agire in funzione di una totale coesione, ad un modello di “nazione europea” che oggi è sacrificato in nome degli interessi nazionali dei singoli Stati membri. Basti pensare a quanto sarebbe stato conveniente per l’Europa se si fosse intervenuti immediatamente nella soluzione del caso Grecia : un’inezia rispetto alle cifre necessarie oggi.

L’attendismo è quindi deleterio e scopriamo nelle parole di Schröder una ragione di questo stato di fatto che si traduce in un ulteriore fattore di danno collettivo per l’Europa:  la paura di perdere consenso elettorale da parte della Cancelliera Merkel.  Un apparente paradosso, l’obiettivo evidente è mantenere il consenso e non la soluzione del problema:  questo atteggiamento porta necessariamente a ..non risolvere il problema e finirà con la rovina politica di coloro che ne sono gli attori, ovvero proprio la Merkel. Non c’è quindi da stare “allegri” in questo contesto ed è bene che la Signora Tedesca capisca che la soluzione è nell'unione politica  Europea e si muova in tale direzione: le future generazione le renderanno merito!

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