lunedì 4 giugno 2012

Il Pontefice ed i bambini greci

«È il giorno dell'uomo e dei suoi valori, convivialitá, amicizia, solidarietá, cultura, contatto con la natura, gioco, sport» Sono le parole pronunciate dal Papa di fronte ad un milione di fedeli radunati ieri a Bresso per per la chiusura del settimo incontro mondiale delle famiglie. Ed ancora “è importante per costruire società dal volto umano»
Mentre pronunciava queste parole,  molti politici tramite twitter si preoccupavano di dichiararsi presenti  alla cerimonia religiosa, alcuni con le loro famiglie in prima fila. Per citarne solo un paio dei molti tweet banali: “il Papa è tra noi” e “il Santo Padre benedice gli oppressi”. Per decenza non riporto i nomi degli  autori: sembra davvero che in questi tempi, tutto serva  loro per espiazione e ...autopromozione.

Con tutto il rispetto per l’evento religioso, credo che la notizia che più debba far riflettere è invece da  riferirsi alla situazione dei bambini in Grecia, dove per le note questioni, quasi mezzo milione di loro soffre la fame ed è a rischio di malattie dovute alla malnutrizione ed alla mancanza di medicinali. Sappiamo che nel Mondo sono moltissime  le persone che ancora patiscono la fame: tempo fa ci occupammo di definire la parola “follia” riferendola a come oggi si producano quantità  cibo sufficiente a sfamare oltre 11 miliardi di persone e pur tuttavia ancora un miliardo della popolazione mondiale non abbia la possibilità di sfamarsi, spesso  a causa della speculazione finanziaria. Certo è difficile risolvere di colpo i problemi dell'Umanità: ma la Grecia siamo noi, è parte di quell’Europa tanto acclamata e sognata quanto osteggiata dal miope egoismo di interessi locali e di politici a caccia del solo consenso elettorale. E la soluzione della crisi economica, laddove sia ancora raggiungibile, non può prescindere da una forte unione politica, fiscale e sociale dell’Europa.

Mentre da una parte diamo il benvenuto alla prima bambina nata ieri nelle tendopoli dell’Emilia, salutandola come un buon auspicio per la pronta rinascita di quella terra martoriata dagli eventi, dall’altra le parole pronunciate ieri  dal Pontefice – solidarietà , convivialità , cultura - appaiono come lacrime nella pioggia. Con molta tristezza, confesso che ascoltandole ho provato un senso di vuoto ponendomi la domanda di dove sia oggi "una società dal volto umano":  è incivile ed inammissibile che in Grecia i bambini paghino le conseguenze dei misfatti dei politici e della burocrazia europea.  Ora basta: si chiuda questo capitolo medievale della nostra storia per aprirne uno nuovo, illuminato dalla ragione,  che ponga  l'essere umano al centro delle azioni dei governanti.

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