Al momento è ancora una
proposta di riforma fiscale quella del Presidente Obama, ma indicativa della
particolare attenzione rivolta al settore manifatturiero Usa considerato (a ben
ragione dico io) tra le priorità assolute. Una forte riduzione delle aliquote
fiscali per le imprese che decidono di produrre in terra americana, nell’ordine
di ca. 7 punti percentuali, passando così dal 35% al 28% ed in alcuni casi fino
al 25%.
Saranno poi prese reali misure
rivolta a combattere l’elusione fiscale (quante
volte ne abbiamo parlato…) ovvero quei giochetti contabili che consentono a
molte Imprese di ridurre la base imponibile utilizzando Sedi in Paesi con
tassazioni risibili. In altre parole:
vuoi delocalizzare? Fallo pure, ma non pensare di risparmiare un
centesimo! Al contrario, sono previsti incentivi per le imprese americane che
mantengono la produzione in patria. Se
non sono solo promesse in vista delle elezioni, direi che il Presidente US ha
davvero centrato il colpo!
Pensiamo per un attimo ad una
riforma simile nel nostro Paese, con tutte le sue eccellenze produttive, ed il
vantaggio che ne avrebbe: da una parte
il comune supporto del “Made in Italy” (100%
certificato..) dall’altra una nuova positiva iniezione di entusiasmo per
chi ha già intrapreso (e vive allo stato le note difficoltà) o
decide di avviare una attività manifatturiera nel Belpaese. Pensiamo alla crescita? Non perdiamo tempo!
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