lunedì 20 febbraio 2012

Esegesi della follia : futures e fame nel mondo


Esegesi della follia : futures e fame nel mondo


Chiunque navigando sul web può trovare il significato di parole d'uso comune.. in questi tempi ! Vediamone una, con una breve personale interpretazione critica:  follia. 

Recita l’enciclopedia:  "La follia viene identificata come una mancanza di adattamento che il malato mostra nei confronti dell'ambiente, tenendo ben presente che la definizione della follia è influenzata dal momento storico, dalla cultura, dalle convenzioni, quindi è possibile considerare a posteriori folle qualcosa o qualcuno che prima era normale"  Questa è evidentemente riferita all’essere umano.  Vediamo per un momento di contestualizzare la definizione di follia alla speculazione finanziaria. Il "malato" è il sistema finanziario,  ovvero l'insieme deregolamentato delle operazioni finanziarie  a debito che, dall'esplosione del 2008 ad oggi, hanno scatenato un meccanismo perverso di arricchimento di pochi e la disperazione di molti. La mancanza di adattamento all'ambiente è la assoluta, asettica ed amorale indifferenza del malato rispetto alle conseguenze delle sue azioni. Alcune davvero drammatiche, anche se, purtroppo lecite nel senso etimologico del termine,  ovvero conformi alla legge. Un esempio, ahimè tra i molti altri,  della follia finanziaria ben si evince dai contratti di Borsa chiamati futures. Questi sono strumenti sono molto utilizzati e negoziati.   Acquistare futures significa impegnarsi ad acquistare alla scadenza ed al prezzo prefissati l'attività sottostante, l’oggetto del contratto. Questa può essere sia un'attività reale, ad esempio una commodity  (grano, oro, metalli, caffè, ecc.) sia un'attività finanziaria. Restiamo sulle attività reali ed ecco la follia: nel mondo si produce cibo sufficiente per sfamare 11 miliardi di persone, eppure circa un miliardo di queste (un miliardo!) soffre la fame! Con i contratti futures  due soggetti scommettono sul prezzo di  una materia prima ad una determinata scadenza temporale.  Come detto, si  scommette su tutto, allo scoperto, quindi anche su quello  che serve a soddisfare i bisogni primari degli uomini. Nel periodo che intercorre dalla data del contratto fino alla sua scadenza, succede.. l’inverosimile! In sintesi, per non entrare in troppi tecnicismi solo per addetti ai lavori,  la conseguenza è quella che il prezzo di una specifica materia prima non è più determinato dall'effettiva quantità disponibile, dalla legge della domanda e dell'offerta, bensì dalla dinamica dei prezzi dei futures ad essa collegati. Un mercato virtuale  che avendo poco o  nulla a che fare con la reale disponibilità del bene sottostante, quindi  indipendente dalle più elementari regole di formazione del prezzo che ci hanno insegnato all'Università, finisce con dominare il mercato reale, fissando  i prezzi a valori elevati, spesso non accessibili.  Ed intanto ...un miliardo di persone soffre la fame!

 Oggi tutto ciò non è considerato folle dai più. Ma, tornando all'ultima parte della definizione di "follia" riportata all'inizio di questo articolo, sorge spontaneo chiedersi  come i   posteri  definiranno  la fase storica che stiamo vivendo: sicuramente lecita, ma immorale. Probabilmente folle!

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