mercoledì 25 luglio 2012

Occorre andare oltre!


“Signori, si chiude!” Ai piccoli cartelli affissi sulle saracinesche dei negozi che indicavano il periodo di chiusura feriale, quest’anno si succedono manifesti con scritte ben più grandi di “Liquidazione totale per trasferimento” oppure “chiuso per cessata attività”. Analogo discorso vale per i capannoni industriali. Girando per la Brianza, cuore produttivo lombardo e concentrato di piccole e medie aziende, non si contano più i cartelli “vendesi” o “affittasi”. Sono segnali evidenti di una crisi che ora morde davvero le caviglie delle imprese e delle famiglie, una situazione che di fatto non è più tollerabile.

Inutile inveire contro questo Governo, sebbene l’evidenza dovrebbe suggerire azioni più coraggiose, strutturate e tempestive nella direzione delle privatizzazioni, liberalizzazioni e tagli della spesa. Inutile rievocare antiche responsabilità dei Governi precedenti, da quello “champagne” di Mr. B. a quello “ricucito” del Professor P. : entrambi hanno fallito, capitolo chiuso! Stupido prendersela con i mercati e gli speculatori finanziari. Potremo discutere all’infinito sul ruolo svolto dalla finanza internazionale, di come errori legislativi e la debolezza della politica abbiano consentito a molti operatori /banche d’affari  di esercitare con leggerezza ed impiegare soldi, peraltro spesso non loro ma dei privati,  in alchimie e strumenti incomprensibili.

Occorre andare oltre. Nel breve termine, per il nostro Paese, rinnovare la politica per restituirle l’alto ruolo che le compete, selezionando i soggetti in base al merito ed alle competenze. Una “pulizia mentale” del Parlamento che dovrà essere determinata dalle nostre scelte di cittadini elettori, decisioni delle quali dobbiamo assumerci la responsabilità

Nel brevissimo termine, subito un appello all’UE: si gridi e si manifesti concretamente la volontà (più volte espressa a parole) di una reale coesione politica e fiscale per cancellare gli errori commessi in precedenza. Si dimostri ai mercati che gli Stati Uniti d’Europa non sono un’utopia ma una precisa direzione verso la quale si lavora. Si abbandonino le reciproche barriere ed interessi particolari: sono sterili, non produrranno effetti positivi nel lungo periodo. Al contrario, producono disastri nel presente. Quel “Signori si chiude” si riferisca solo al periodo delle ferie, alle settimane di Agosto che riempivano le spiagge italiane di famiglie e turisti stranieri: non si viva oggi di sola ansia e nostalgia.

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