mercoledì 3 luglio 2013

Forza Italia e l' Italia Futura

Forza Italia, Italia Futura e il presidenzialismo che serve all’Italia

01 - 07 - 2013Romano Perissinotto

pubblicato su formiche.net
Forza Italia, Italia Futura e il presidenzialismo che serve all'Italia
Lettera-intervento di Romano Perissinotto che dopo aver letto l'intervista di Formiche.net al presidente di Italia Futura, Nicola Rossi, scrive che...
Caro Nicola,
leggo la tua intervista su formiche.net sul tema tanto dibattuto in questi giorni di apatia governativa, Forza Italia, ed è spontanea una conseguente riflessione su Italia Futura.
Noi che abbiamo vissuto in prima persona la storia di Italia Futura, sappiamo bene quanto sale abbiamo dovuto ingoiare quando un altro sogno si è infranto sugli scogli dell’opportunismo politico. Abbiamo ancora negli occhi l’espressione confusa dei visi e nelle orecchie i commenti di molti tra quelli che parteciparono alla convention di Roma del novembre scorso, quella che peccando di una certa arroganza e molta miopia veniva presentata quale soluzione ideale per l’agognata Terza Repubblica. Alcuni di noi, in verità pochi in modo diretto ed esplicito, altri defilandosi in silenzio, capirono immediatamente l’errore che si stava allora commettendo, ovvero quello di partecipare alla preparazione di un fritto misto, Scelta Civica,  che si è scoperto ancora più indigesto per gli elettori rispetto a quello criticato poco tempo prima con editoriali sul sito e dichiarazioni ai media, palesandosi quindi irrilevante dopo il voto.
Allora, la tua onestà intellettuale ti portò a non partecipare in prima persona alle vicende della genesi di quella maionese di culture ed esperienze così diverse da poter convivere solo a condizione di una discesa  – parlare oggi di salita parrebbe quasi una presa in giro per l’interessato  -  di Mario Monti, un tecnico rivelatosi poi politico allo sbaraglio nella difficile interpretazione del ruolo di leader nella commedia della campagna elettorale, nonostante gli insegnamenti di guru americani. Per amore di verità, è doveroso ricordare anche la pessima performance di alcuni attori comprimari.
Qui mi fermo con la recente storia. Sarebbe ingeneroso nei confronti di Italia Futura continuare a rimarcare gli errori fatti e le opportunità mancate. Peraltro, con la tua recente nomina a presidente, sono certo riuscirai a riprenderne le fila e guidarla nella direzione del suo spirito originale, quello di un movimento liberale, popolare e riformatore.
Ma è proprio questo il punto centrale che l’accomuna a Forza Italia e che desidero con questa mia ribadire alla tua attenzione. Come tu stesso hai avuto modo di dichiarare in passato, se Berlusconi avesse mantenuto la promessa rivoluzione liberale annunciata con Forza Italia, Italia Futura non avrebbe avuto senso di esistere. Che Berlusconi abbia fallito è di tutta evidenza: è stato lo stesso Cavaliere ad ammettere di non essere riuscito a trasformare il Paese nel renderlo meno burocratico, meno statalizzato e meno costoso. Ed oggi, annunciando Forza Italia, ribadisce il fallimento del partito Pdl, quindi, essendone il leader, ancora una volta il suo personale.
Italia Futura e le associazioni liberali e riformiste recentemente nate – che saluto ed appoggio con favore –  facciano però molta attenzione a non commettere gli errori di chi è accecato dal solo pregiudizio o peggio è in malafede, ovvero quello di tornare sempre sulle cause di quel disastro: è un ritornello che ha stufato e soprattutto non serve a nessuno, tanto meno al Paese. Valutino bene i contenuti che saranno proposti dalla futura Forza Italia, facendo tesoro ma a prescindere dagli errori commessi dal suo settantasettenne leader in pectore, comunque ancora in grado di lottare e capace di raccogliere consensi.
Concludo quindi con un auspicio, ovviamente personalissimo. Quello che il fallimento della sua azione non significhi precludere futuri scenari di percorsi comuni che possano realizzare quel sogno, magari iniziando nella condivisione  e nel supporto dell’idea che solo una riforma in chiave presidenzialista della Repubblica possa modificare lo stucchevole status quo, consentendo a chi arriva primo di vincere le elezioni e poter così governare davvero il Paese senza dover cedere alle istanze di deboli coalizioni elettorali che, come abbiamo visto, portano solo ad una soporifera paralisi. 
Con stima e simpatia
Romano Perissinotto

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