venerdì 8 marzo 2013

La Repubblica “democratica”di Singapore


 
C’è un uomo, Lee Kuan Yew che è riuscito nell’ardua impresa di insegnare ai cittadini cinesi a non sputare per terra (chi ha avuto modo di soggiornare in Cina ben capirà...)  a gettare la cenere ed i mozziconi di sigaretta nei posacenere piazzati nelle strade, infine a farli convivere civilmente con altre etnie stabilitesi in quella che è definita come la "città giardino" d'oriente.

Pragmatico e astuto, Lee nel 1963 dette vita a un governo basato sulla modernizzazione a qualsiasi costo e sulla soppressione dell'opposizione politica. Fece ufficialmente di Singapore un paese democratico, ma in realtà la trasformò in una sorta di dittatura coperta, con una massiccia polizia segreta dedita allo screditare con gli scandali gli avversari politici e ostacolare le libere elezioni, puntò ad una forte omologazione, con campagne propagandistiche e proibendo alcuni comportamenti normali nel resto del mondo "occidentale”
 
Nel 2004 Lee Hsien Loong, il primogenito di Lee Kuan Yew, divenne il terzo Primo Ministro. Tutt'ora la vera democraticità di Singapore è da dimostrare e le elezioni sembrano decisamente manipolate dal fortissimo controllo sui media e sulle stesse opposizioni detenuto da alcune famiglie, soprattutto la famiglia Lee, ma fin tanto che le condizioni economiche restano eccellenti sembra difficile che vi saranno delle rivolte contro questo stato di cose.

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