mercoledì 14 novembre 2012

Ora e subito Election Day

Alcune decisioni del palazzo contribuiscono a fomentare il sentiment diffuso di repulsione alla parola “politica” e lasciano basiti, compreso chi è comunque avvezzo alle stranezze dell’arena romana. Quella di fissare la data per le elezioni regionali un mese prima delle politiche senza dubbio è una di queste.

Molti, troppi italiani stanno vivendo un anno terribile. E non mi riferisco solo ai problemi derivanti da una crisi economica che, purtroppo, ancora in tanti non riescono a cogliere nella sua reale essenza di metamorfosi, ovvero di cambiamento strutturale e definitivo degli equilibri mondiali e dei modelli industriali precedenti. Penso in particolare ai terremotati dell’Emilia Romagna che, dalla scorsa primavera, si sono ritrovati nella condizione di aver perso tutto, familiari, case e aziende. Agli alluvionati di questi giorni, vittime di una incuria del territorio che puntualmente presenta il conto in termini di danni e perdite di vite umane.

Quando purtroppo accadono simili tragedie, la società civile si attiva immediatamente sotto forma di volontari: giovani e pensionati corrono spontaneamente in aiuto, dimostrando di essere oltre la questione generazionale. Sorgono autonome sottoscrizioni di raccolta fondi ed invio di generi di prima necessità. Nel caso del terremoto dell’Emilia, come non ricordare la campagna acquisto del parmigiano in risposta all’appello lanciato da una delle eccellenze italiane? Proprio in queste situazioni, emerge lo spirito solidale e responsabile degli italiani, quello migliore.

Penso poi ai sacrifici ai quali sono state chiamate le famiglie, con maggiori oneri fiscali a carico del loro budget domestico, alla condizione di molti pensionati che avevano a suo tempo determinato le lacrime del ministro Fornero, ai commercianti e piccoli imprenditori alle prese con un calo dei consumi interni paragonabile solo a quello post bellico, ai tagli alla Sanità. Gli italiani, pur ovviamente mugugnando, hanno comunque saputo accettare ciò che è stato loro imposto da un governo di tecnici che, peraltro, non aveva alternative: il Paese era sull’orlo del fallimento, occorrevano misure dure ed immediate per evitare un default con conseguenze inimmaginabili . Per inciso: dovremmo tutti giudicare l’opera di Monti partendo da questo presupposto e non sparare molti commenti … ad minchiam! Perdonate il pseudo latinismo rozzo ma sicuramente efficace.

Ma come si potrà ora giustificare la spesa per due tornate elettorali a distanza di un solo mese? Come è pensabile spendere inutilmente i ca. 100 Mli di euro stimati? Le tattiche elettorali, i giochini dei partiti stanno facendo i conti senza l’oste, ovvero i cittadini, che sono elettori. Certo non sarà tale cifra a risolvere i problemi, ma sarebbe un messaggio di razionalità della spesa e rispetto nei loro confronti riconsiderare l’opportunità di un’unica chiamata alle urne. Altrimenti non vengano poi a lamentarsi dei forconi o, peggio, dell’antipolitica e dell’astensionismo. L’unica e sola antipolitica è proprio nelle decisioni di molti politici che perseverano nel considerare il proprio interesse di parte superiore a quello della collettività. E sarà proprio questa una delle principali cause della loro fine.

pubblicato su www.formiche.net

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