Ore 9,00: spaventati dalla forte scossa di
terremoto, molti impiegati del centro milanese si sono riversati in strada. Grazie
al cielo, a Milano sembra non sia successo nulla di grave. L’epicentro è stato registrato
in Emilia, dove migliaia di persone vivono da giorni costantemente quella paura
che noi abbiamo avuto solo per pochi attimi. In città nessuna segnalazione
di danni a persone o cose: tutto è rientrato nella normalità dei molti commenti e racconti personali.
Proprio questa mattina, leggendo le
notizie delle prime pagine dei giornali, notavo come la vicenda del terremoto
in Emilia fosse passata in secondo piano.
Scommesse e partite di calcio truccate, fughe di notizie e maggiordomi
infedeli in Vaticano, l’ennesima indiscrezione sulla vita spericolata del
Governatore lombardo ed un altro caso di presunte tangenti che ha condotto agli
arresti domiciliari l’ex presidente della Bpm, Ponzellini. Questi i titoloni.
La situazione dei terremotati? ..poche righe.
Ma l’operosa gente dell’Emilia è sempre là, ed oggi la natura
ci ha ricordato che non devono essere
lasciati soli. Bisogna agire in fretta
con gli aiuti ed i sostegni alle persone ed alle imprese. Queste ultime, in
particolare, già segnate da una pesante crisi, non possono permettersi di
aspettare. Devono riaprire: il fattore tempo è fondamentale per non perdere clienti
e commesse. Aggiungere alla paura ed ai
disagi il dramma della disoccupazione sarebbe conseguenza intollerabile per
quella gente e ..pericolosa. Qualche preciso segnale di questa montante insofferenza
verso le istituzioni si è avvertita in
occasione della visita del premier la scorsa settimana. Troppo spesso , il fattore tempo è ancora poco considerato nell’approccio alla soluzione
dei mille problemi che assillano il Paese, ma assume in questo specifico caso una particolare rilevanza che va oltre alla pur importante e necessaria
ricostruzione.
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