Sono giorni frenetici in
Confindustria: si avvicina la scadenza elettorale ed il “gioco” tra i due
contendenti diventa sempre più aspro. Da una parte Giorgio Squinzi, patron
della Mapei, dall’altra Alberto Bombassei, titolare della Brembo. Quest’ultimo
si è arrabbiato non poco (giustamente a
mio avviso) per il titolo del Sole24ore di alcuni giorni fa che poneva l’avversario
“in avanti” nella corsa alla successione della Marcegaglia. In effetti suona
quantomeno sospetto che il giornale edito da Confindustria riporti tale
titolone… Vabbè, sono note le “simpatie” che l’attuale Presidente nutre nei
confronti di Squinzi.
Bombassei, da parte sua, non
esita a controbattere con una lettera piena di polemiche verso il Comitato del
Mezzogiorno dell’associazione, accusandolo di aver espresso una preferenza
che, in realtà, non corrisponde concretamente al reale desiderio degli
associati, ma puro gesto di cortesia dei vertici meridionali alla Mercegaglia
ai soli fini di influenzare la Giunta di Confindustria chiamata ad eleggere il nuovo Presidente il
prossimo 22 marzo. Si susseguono ulteriori colpi di machete: le dichiarazioni
del capo di Confindustria di Reggio Calabria
che pubblicamente ha avvallato la tesi
di Bombasei, richiami all’ordine da parte di Roma con l’ipotesi di chiudere la
sede(commissariata) di Reggio
Calabria. Si arriva quindi al duro colpo (mortale?) verso il duo Squinzi/Marcegaglia allorquando in un articolo de l’Espresso vengono
rivelati i modi (irregolari ?) con i quali sono stati erogati milioni di euro
all’imprenditrice Cristiana Coppola, vice e fedelissima alla Presidente
Marcegaglia. In tempi di crisi e di credit crunch, il fatto che un alto
dirigente dell’Associazione ottiene ca 25 milioni in maniera piuttosto facile,
non è certo un bel viatico alla causa ….
La lotta tra i due contendenti continua a colpi di
dichiarazioni e presenze sui media, compresa quella sempre più assidua della
Marcegaglia presso la sede del Sole24ore: dicono stia progettando l’arredamento
del suo futuro ufficio da Presidente in caso di vittoria del suo “protetto”.
Non ho mai avuto particolari
simpatie per Emma Marcegaglia e concordo con quanto scritto da Giuliano Ferrara
che l’ha definita” il peggior Presidente della storia di Confindustria”. In
effetti ha gestito l’Associazione senza mai concretizzare nulla, sia nei
rapporti spesso troppo ammiccanti con il Governo, sia nei confronti dei Sindacati, in una azione
quantomeno sterile. In particolare, cosa che spesso le ho contestato, non è
riuscita a risolvere il conflitto d’interessi che tutt’ora si appalesa all’interno
di Confindustria, ovvero quello tra le grandi aziende (poche) e le PMI (molte) e
le conseguenti strategie di supporto ad entrambi, senza che le prime
prevarichino sulle seconde, vero motore del sistema economico del Paese.
Alberto Bombassei rappresenta, a
mio avviso, l’uomo che è in grado di porre fine a questo stato, per la sua esperienza
imprenditoriale e per l’eccellenza riconosciuta alla sua azienda, la Brembo. Ma
soprattutto perché è la figura che davvero può rompere il filo di continuità con l’attuale gestione .
Per questo motivo gli vanno tutte le mie simpatie.
MILANO - «Esagerati nella forma ma non nel contenuto». Così Alberto Bombassei, vicepresidente dell'associazione, rispondendo alla conduttrice di Otto e mezzo Lilli Gruber ha descritto cosìi toni usati dalla leader di Confindustria Emma Marcegaglia contro il sindacatoE, nonostante le critiche, il numero uno della Brembo nella sostanza difende la Marcegaglia.
RispondiEliminaART 18 FRENO PER I GIOVANI - «Se Camusso dice che l'articolo 18 è una norma di civiltà allora dice che tutti gli altri paesi sono incivili perché non ce l'hanno. Il tema dell'articolo 18 va approfondito, e anche una parte del sindacato è d'accordo nel vedere come si può avere maggiore flessibilità in uscita». Bombassei ha ammesso che nella sua azienda, che impiega circa 7.000 persone la norma non ha mai rappresentato un ostacolo, «ma credo sia un grande freno per le assunzioni dei giovani. Questo è il vero elemento negativo e psicologico». Secondo Bombassei l'articolo 18 è il secondo motivo per il quale gli investitori stranieri non vengono in Italia. E quanto a un eventuale futuro da presidente di Confindustria, Bombassei annuncia: «Vorrei una squadra di molte meno persone e molto, molto più qualificate con l'obiettivo di risolvere i problemi che ho raccolto nel mio andare su e giù per l'Italia, dall'internazionalizzazione al credit crunch».
Il commento di Luca Cordero di Montezemolo su "la Stampa":
RispondiEliminaCapitolo Confindustria. Tra poco si scelgono i nuovi vertici. Sono in lizza Bombassei e Squinzi.
"Due buoni imprenditori. Conosco meglio Bombassei, che ho apprezzato come capace Vice Presidente, come fornitore di eccellenza della Ferrari e come esperto di problemi del lavoro e del welfare. Condivido le sue idee innovative rivolte al cambiamento. Trovo però che il confronto stia avvenendo poco sui programmi e troppo su alleanze, promesse di presidenze e vicepresidenze, e altre pratiche che non dovrebbero appartenerci. I prossimi quattro anni saranno decisivi ed è impellente una profonda riforma del sistema che tra l’altro i saggi portarono come priorità alla Marcegaglia e di cui non si è saputo più nulla. Concentriamoci sul futuro dell’Associazione misuriamo i candidati sulla capacità di visione, torniamo a parlare alle imprese piuttosto che ai 'professionisti' della Confindustria".