In
occasione del suo intervento al
ricevimento annuale dell'Acea, l'Associazione dei costruttori d'auto europei a
Bruxelles, di cui è attualmente il Presidente, Sergio Marchionne ha sostenuto la tesi che la terra è piatta!
Un altro
illustre italiano (per la verità il luogo della sua nascita è ancora conteso da altre nazioni)
Cristoforo Colombo circa 500 anni
orsono maturò l'idea dell'esistenza di una terra oltreoceano e convinto di trovare una nuova via per le Indie
(i nativi americani ancora pagano questo errore) chiese dapprima i finanziamenti per salpare verso quello
che poi fu chiamato Nuovo Mondo. Trovò l'appoggio della regina Isabella di
Spagna che accettò di sostenere
l'impresa. Salpato da Palos il 3 agosto 1492, Colombo giunse nell'odierna San
Salvador il 12 ottobre dello stesso
anno, diventando quindi il primo europeo ad aver scoperto il Continente
americano. Gli storici identificano tale data con l’inizio dell’era moderna. I
benefici per la Spagna ed in generale per l’Europa furono immensi. Come detto,
Colombo iniziò il suo viaggio nell’intento di scoprire una nuova via, più
rapida e conveniente, per raggiungere i mercati l’Asia ed approvvigionarsi così
delle ricchezze disponibili. Quindi credo si possa affermare che in linea di
principio, Colombo fallì nel suo intento iniziale ma, a posteriori, fu un
bellissimo e proficuo fallimento!
Marchionne,
come Tolomeo, sostiene che la Terra è
piatta. Acclarato il fatto che la terra è rotonda, in prima istanza si potrebbe
pensare che l’Ad Fiat Chrysler fosse
preda degli effetti di qualche stupefacente, ma non è così. “La terra è commercialmente piatta” , ha spiegato Marchionne “e questo deve essere capito
anche in Europa” Per questo «dobbiamo essere aperti abbastanza per affrontare la sfida e non
ignorarla”
Chiaro è il riferimento all’attuale situazione politica economica del vecchio
Continente ed in particolare del nostro Paese dove, allo stato, il Gruppo che
dirige è costretto a produrre in perdita. Ed è ovvio che nessun imprenditore
sano di mente può permettersi di gestire a lungo la propria Azienda in perdita.
Il messaggio è chiaro. Pur
consapevole che la Fiat ha una
responsabilità speciale nei confronti dell'Italia ( la dimostrazione di questo
"legame" con il Paese sta proprio nella decisione di produrre la
nuova Panda a Pomigliano) l’Ad non può
ignorare le realtà economiche della competizione globale, costringendolo anche
a trascendere dal legame storico e dalla relazione privilegiata
della Fiat con l'Italia.
Si è scritto molto in questi mesi sulle valutazioni
e sulle scelte di Marchionne e non è il caso di riprendere le accese polemiche
che le sue decisioni hanno spesso scatenato, sia con i Sindacati sia con
Confindustria, suscitando l’ira di molti suoi colleghi quando uscì dall’
Associazione.
Chi è chiamato
a gestire un’azienda è costretto a decisioni che spesso esulano dai comuni
giudizi e devono basarsi su un’asettica riflessione del conto economico e dell’ambiente
produttivo. Ma come Colombo si ritrovò inconsapevolmente a scoprire un nuovo
mondo spinto sì dalla sua idea, ma anche e soprattutto da ragioni economiche, così
dobbiamo convincerci che dal 2008, quando scoppiò la crisi dei subprime e con la
globalizzazione, siamo di fronte ad una nuova era. Il “vecchio Mondo”, le economie occidentali, con le loro abitudini e regole devono adeguarsi o soccombere.
Gli Stati
Uniti (il Nuovo Mondo di Colombo) lo hanno capito e stanno correndo ai ripari….e
noi? Lo vedremo in occasione dello sciopero proclamato dalla Fiomm il prossimo 9 marzo.
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