Carla
Vites è un nome sconosciuto ai più. Da oggi a seguito di un sua lettera
pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera, probabilmente lo sarà un po’ meno. La Signora Vites è la moglie di Antonio
Simone, l’ex assessore lombardo alla Sanità negli anni '90, esponente di primo piano del
movimento Comunione e Liberazione, oggi ospite di San Vittore (per i non
milanesi, il carcere) a seguito delle note indagini per associazione a
delinquere nella creazione di fondi neri in combutta con il faccendiere Daccò, quello delle
barche e vacanze di gruppo del Formigoni, Governatore (da troppo tempo secondo
molti) della Lombardia.
Ebbene,
nella sua lettera permeata di tristezza e delusione , che non è soltanto lo sfogo di una moglie che si ritrova il marito in carcere, Carla Vites sostanzialmente
ci informa tramite il giornale di due cose. La prima: Formigoni, nelle sue comparse
televisive e soprattutto nel confronto con i giornalisti del Corriere che aveva
battezzato “sfigati”, ha mentito nel sostenere che Daccò “non ha mai avuto rapporti
direttamente con me, ma con l'assessorato”. Certamente qualcuno potrà
obbiettare alla sig.ra Vites che per “rapporti” il Formigoni intendesse quelli “istituzionali”,
ma sarebbe un rilievo fragile, visto le assidue frequentazioni private citate.
La
seconda è quella che più mi ha colpito. Riguarda una sua considerazione su come
i principi che ispirano il movimento
fondato da don Giussani (del quale il marito era tra i giovani più stretti
collaboratori fin dai tempi della sua costituzione) siano stati “dimenticati”
nello stile di vita di Roberto Formigoni. Ed è proprio questo che “ferisce” lo
spirito d’appartenenza della Sig.ra Vites, ovvero la delusione per come gli
insegnamenti di don Giussani e le aspettative degli aderenti a Comunione e
Liberazione che hanno sostenuto (e votato) Formigoni siano stati disattesi dai
comportamenti del Presidente. Peraltro è lo stesso Formigoni che, in occasione
di un’altra, ennesima intervista ad un noto magazine, si dichiara “gran
peccatore” rispetto agli impegni morali presi quale Memores Domini a riguardo
della sua ..castità. Da quello che possiamo evincere dalla lettera, dalle fotografie
che lo ritraggono su megayacht, alle cene a tre stelle, sembra che Robertino abbia violato qualche
altro principio fondamentale del movimento e del suo giuramento.
Possiamo darle torto?
Possiamo darle torto?
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.