Primarie si, primarie no, primarie …forse. Mi è simpaticamente
piaciuto lo stupore di Matteo Renzi in gita scolastica alla Convention
democratica di Barack Obama: al suo naturale talento nel comunicare ha pensato
bene di aggiungere qualche spunto per la sua campagna …benchmarking politico. Ed
anche in questo, bisogna riconoscere che il “Monello” di Firenze è avanti
rispetto ai suoi colleghi (?) di partito. Colleghi – i vertici del PD - che
fanno a gara per tirargli la volata. Dalla Bindi a D’Alema è tutto un
susseguirsi di spot pubblicitari, con dichiarazioni stizzite che confermano l’ansia
di ritrovare una comune ragion d’essere per il PD, ovvero “essere anti”!
Scomparso il mito del Cavaliere di
Arcore, occorre trovare qualcuno a cui rivolgere gli anatemi e, nel contempo,
proseguire nell’attività preferita del partito
… pettinar bambole con un giusto mix di smacchiamento giaguari.
Miopi? Probabilmente si. Oppure c’è dell’altro? Di fronte a
tanta evidente ingenuità, qualche dubbio sulla reale intenzione da parte del PD
di procedere alle primarie parrebbe alquanto giustificato. Sembra davvero che la
nomenclatura non accetti di correre “rischi” : il confronto interno più volte
palesato nelle intenzioni rischia di essere disatteso.
Ma la questione che mi pongo è un’altra: che ci
fa uno come Matteo Renzi in un tale schieramento? Ovvero come possono trovare applicazione
fattiva i contenuti delle sue proposte (che peraltro potrebbero essere
ulteriormente affinati in altri contesti) in tale ambiente? Nessuna speranza!
L’uomo giusto nel posto sbagliato. La sua collocazione naturale potrebbe essere in quell’area
terzista che Italia Futura sta creando
. Un polo popolare e riformista, con una forte cultura liberale e proveniente
sia dalla vecchia sinistra che dalla
destra (concetti a mio avviso comunque oramai superati) e dove possono trovare una risposta concreta
quei cittadini elettori che hanno manifestato il loro dissenso con l’astensione
o un voto di protesta. In sintesi, la
maggioranza degli italiani che è complessivamente d’accordo sul fatto che
quella classe politica ha portato il Paese sull’orlo del baratro, quindi non
dovrebbe più governare.
La naturale capacità di Matteo Renzi nel comunicare, l’indubbia
simpatia e perché no, l’aria da guascone sarebbero utili : il fattore pancia e cuore per evitare a Italia
Futura il rischio di apparire come una lista di professori o un’elite con molta cultura,
certamente preparata ma con poca vita
reale, vita di strada. E questo tipo di aspetti che piacciono molto ai media rischiano di entusiasmare
meno gli elettori.
Suvvia Matteo, goditi la vacanza studio in America… ed al
ritorno, lascia il camper e prendi il treno: uno nuovo, moderno, veloce e confortevole...
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