Si chiude una settimana terribile
per le Istituzioni. Tra le tante comunicazioni ricevute in questi giorni,
quella che rappresenta meglio il grado di degenerazione a cui stiamo assistendo
è “La seconda repubblica è peggio della
prima.” Furbi, furbastri, mariuoli, faccendieri, ladri, corrotti, ipocriti, intrallazzi,
mafiosi. Lo scempio sembra davvero non avere fine. Difficile pensare che tutto
ciò non sia solo punta di un iceberg e cosa ci sia da aspettarsi nei prossimi
giorni.
A questo punto, siamo preda di
due sentimenti. Da una parte il disgusto cresce insieme allo sconforto ed alla
voglia di scendere direttamente nelle piazze con il forcone. Dall’altra, la
consapevolezza razionale che con i forconi magari infilzi qualcuno, ma alla
resa dei conti è ben poca cosa. Occorre andare oltre, ovvero impegnarsi sempre
più nel tentativo di cambiare lo stato delle cose attraverso il percorso democratico
delle prossime elezioni. La politica è fatta dalle persone prima che dai partiti.
Si lavori allora nella ricerca e nella
selezione di nuove figure, oneste e preparate, trasversalmente nella società
civile e nel mondo della politica non ancora inquinata dal malaffare degli
interessi personali a danno di quelli
collettivi. Agendo in questa direzione, certamente non facile e meno
appariscente rispetto ai facili slogan inneggianti ai forconi, potremo basare
la creazione della terza repubblica sui solidi pilastri dell’etica, del merito
e dello spirito di sacrificio. Sicuramente, una speranza concreta per il futuro
del Paese.
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