Mi chiedo :
cosa rimane in Regione Lombardia dopo quasi venti anni di dominio pressoché
assoluto dell’accoppiata Pdl / lega, di un sistema che è imploso sulle proprie
responsabilità etiche ed in certi casi penali, logorato dall’assuefazione al
potere che porta inevitabilmente al distacco dalla realtà dei cittadini da
parte di chi lo esercita così a lungo?
Da una
parte, un’esperienza di governo lombardo che sarà ricordata per i malaffari,
gli intrallazzi e l’arroganza, a scapito anche dei risultati positivi e di
eccellenza raggiunti rispetto ad altre regioni (vedi sanità) che saranno
offuscati dalla grigia e fumosa alea del sospetto dell’arricchimento personale
di pochi, gli eletti. Dall’altra, i cittadini, il popolo moderato e liberale
che aveva creduto nell’accoppiata Berlusconi / Bossi espressa nella figura del
Celeste, tanto da affidare loro speranze ed aspettative. La delusione si è poi
espressa in maniera eclatante in occasione delle ultime amministrative con
l’astensione o il voto di protesta. Cosa fare quindi per evitare che il loro
sconforto sia intercettato, cavalcato e sempre più supportato da movimenti
populisti inneggianti ai forconi, ma che poi si traducono nei fatti in proposte
sterili ed anacronistiche? Come riunire questo elettorato che è la maggioranza
dei cittadini lombardi? Semplice: dando loro una alternativa non demagogica ma
seria e credibile. E questa offerta deve necessariamente basarsi sui contenuti
ed i programmi proposti, che ne interpretino gli ideali, e su persone serie,
preparate ed oneste che li possano realizzare nell’Istituzione Regione. Anche
nella definizione di un Leader, che ha portato oggi molti esponenti della
società civile lombarda ad un appello a Gabriele Albertini perché raccolga la
sfida, a rompere i lacci ed i lacciuoli e possa guidare una grande lista civica,
richiamando attorno a se persone oneste e competenti decise a metterci la
faccia al servizio della collettività. Concludo con un auspicio: Albertini non
sia preda delle recenti lusinghe di un oramai ex Governatore e non attenda
oltre gli “umori” di un partito, il Pdl, che (con mia grande delusione e
rammarico) dopo aver fallito è ancora vittima della confusione , di guerre
intestine che non interessano ai cittadini e di una Lega che si ostina in un
atteggiamento anti europeista. Non perda tempo, caro Sindaco, compia una fuga
in avanti, che sicuramente godrà del favore dei cittadini, per una nuova
Lombardia che, non dimentichiamolo, rappresenta da sempre un laboratorio per le
vicende dell’intero Paese.
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