Tutti uniti per Albertini. Parola di montezemoliano | |
06/11/2012 | |
Gabriele Albertini |
Romano Perissinotto
di Italia Futura Lombardia
sprona i dubbiosi nei partiti e nei movimenti liberali e moderati a sostenere Gabriele Albertini alla presidenza della Lombardia. Nonostante l´endorsement del Pdl e di Formigoni… |
Gabriele Albertini non poteva scegliere un nome migliore per la sua lista
civica. Optando per "Onestà al potere" l´ex
sindaco di Milano traccia un solco netto rispetto alla questione morale che ha distinto gli ultimi diciotto anni di governo della Regione Lombardia.
Si, perché nonostante vada riconosciuto all´ex Governatore Roberto
Formigoni di aver compiuto una mossa "geniale"
per la propria (mi auguro
eventuale…) sopravvivenza politica nell´indicarne per primo il nome quale suo
successore, Albertini ha immediatamente capito il pericolo insito in quello che
possiamo definire un
endorsement of candidate.
Nello specifico, ponendo l´accento sulla parola onestà, la dichiarazione
esplicita è quella che i risultati positivi, in
alcuni casi di eccellenza
raggiunti dal Celeste durante il suo regno, pesano poco o nulla rispetto alla
fame di rigore
morale, di trasparenza nelle azioni, comportamenti consoni al
ruolo e di tutela degli interessi collettivi espressi d
ai cittadini lombardi.
Sono questi gli aspetti prioritari che vengono oggi richiesti a chi si candida,
in particolare
per una Regione, la Lombardia, che rappresenta ancora il motore
dell´Italia e che ha tutte le caratteristiche per
riassumere il ruolo di guida,
non solo economica ma anche morale, del Paese.
Per questo motivo, oltre naturalmente alle indubbie capacità amministrative
dimostrate nella sua precedente
esperienza alla guida del comune di Milano,
nasce il mio favore verso l´iniziativa di Albertini. Ai suoi critici, a
coloro i
quali esprimono alcune riserve, basandole sostanzialmente sull´appartenenza al
Pdl, rispondo semplicemente:
andate oltre, siate post!
Onestà al potere significa onestà è potere: è una dichiarazione di intenti,
un preciso segnale di discontinuità
rispetto alle degenerazioni degli ultimi
anni in Lombardia. Albertini rappresenta senza dubbio l´espressione e
l´ambizione di moltissimi cittadini lombardi, di quell´area liberale, moderata e
soprattutto responsabile che ha
capito il rischio della pericolosa deriva
populista inneggiante ai forconi, alla demolizione a prescindere
che ha
investito il Paese. In sintesi, ben poca sostanza dopo le chiacchiere e i
proclami ad effetto.
Al contrario degli "scettici", sarei ben lieto se la parte migliore e sana
del Pdl, quella che si identifica
nel progetto di realizzazione di un Ppe
italiano, si unisse nell´appoggiare la lista civica di Albertini. Sarebbe
un´inaspettata e unica occasione, per un partito minato nelle sua fondamenta, di
ricompattarsi a fianco di un
candidato che rappresenta il liberalismo
riformatore, ovvero quello che era in origine l´obiettivo del progetto che
gli
diede vita e poi sostegno per circa venti anni. Peraltro, anche un bel segnale
per le successive elezioni politiche,
allo stato così caratterizzate da una
incertezza deleteria per i futuri scenari di governabilità del Paese.
In bocca al lupo, caro Gabriele. Soluzioni possibili a problemi veri devono
essere il prodotto di una
classe dirigente responsabile. Questa classe dirigente
responsabile, nel momento in cui si confronta con la
difficoltà dei fatti
politici, non può prescindere dalla cultura della (buona) amministrazione, dalla
cultura
delle (buone) idee e della solidarietà. La Lombardia è l´una e le altre,
da Cesare Beccaria e Giandomenico
Romagnosi ai fratelli Verri, da Contardo
Ferrini e Don Gnocchi fino ai giorni nostri: deve pertanto esprimere
un ceto
politico che sia all´altezza di questa tradizione. Un ceto politico che unisca
la capacità di salvaguardare
quanto di meglio hanno prodotto esperienze anche di
anni recenti, con un rinnovato e doveroso rigore dei comportamenti.
La Lombardia è una Regione che ha tutte le risorse per autogovernarsi e
autogovernarsi bene. Proprio in questo
momento più che mai, innanzi
all´apparente fallimento delle (sempre parziali) riforme federaliste, la
Lombardia deve rivendicare quelli che non sono solo valori, ma anche politiche
che, alla prova
dei fatti, hanno ben funzionato:
autonomia amministrativa e
decisionale.
*pubblicato su formiche.net
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mercoledì 7 novembre 2012
In bocca al lupo, caro Gabriele
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