La scommessa da un centesimo di Alfano e Bersani sul futuro di Mario Monti,
sulla possibilità di una sua prossima conferma al ruolo di premier, è
francamente irritante.
Chi ha avuto modo di assistere al teatrino messo in scena dai due segretari
in occasione dell´assemblea della Cna, non ha potuto trattenere qualche smorfia
di fastidio e insofferenza.
I due giocano non sul destino del premier, bensì su quello del Paese e dei
suoi cittadini. Ed è ancora più grave il fatto che, probabilmente, non se ne
rendano nemmeno conto, assuefatti a una forma mentis che li pone in una sorta
di olimpo dove agli dei tutto è permesso. Quello che accade più in basso, la
vita dei comuni mortali, poco riguarda la loro attenzione, preoccupati come
sono a mantenere il loro status di eletti.
Per non parlare poi del principio di coerenza e congruenza rispetto alle
dichiarazioni pubbliche e gli atteggiamenti assunti in Parlamento: i rispettivi
deputati e senatori sostengono il governo, approvano leggi in comunione, salvo
poi rinnegare se stessi e insultarsi a vicenda negli show televisivi e nelle
dichiarazioni sui giornali.
E´ una paradossale situazione creatasi proprio per il loro conclamato
fallimento, dichiarato peraltro anche da molti dei loro amministratori locali
che, presenti sul territorio e vicini alle persone, ne hanno via via preso le
distanze chiedendo un profondo rinnovamento interno ai rispettivi partiti. In
questo contesto, occorre riconoscere che Pier Ferdinando Casini appare un
gigante…
Alfa e Beta sembrano poi dimenticare che i prossimi anni saranno ancora
duri per i cittadini italiani. Sebbene alcuni insistano a far finta di nulla,
dovremo necessariamente rispettare gli impegni presi dall´Italia nei confronti
dell´Europa. Gli accordi sottoscritti impongono figure di rilevo che possano
dialogare alla pari con gli altri leader continentali e consentire all´Italia
di partecipare da protagonista e non da comprimaria alla creazione di una
Europa federale che è l´unica via di salvezza.
Alfa e Beta non hanno saputo compiere il grande passo di un profondo
cambiamento. Chiudendosi nelle loro cattedrali del culto, i partiti, hanno
barricato le porte in un tentativo estremo di mantenere lo status di eletti.
Hanno creato fenomeni demagogici e irresponsabili come Beppe Grillo, consentito
ad ambiziosi rampolli in cerca di una ribalta personale di coniare parole
orribili come rottamazione, hanno portato ad un enorme distacco tra la società
civile e la politica.
La via verso la Terza Repubblica impone
quindi la caduta degli dei e l´avvento degli uomini. Con un atteggiamento fiducioso e ottimista: molti cittadini hanno
compreso l'importanza del momento, l'occasione unica per mettere al centro
l'interesse collettivo e chiudere un'epoca di personalismi sterili e
improduttivi.
Occorre quindi proseguire sulla strada tracciata in questi ultimi mesi,
renderla ancora più veloce lastricandola meglio con progetti fattibili e
concreti, con la cultura del fare ed il contributo di chi ha saputo costruire
modelli di eccellenza nelle proprie professioni e esperienze associative. Si parte, domani, da Roma: le donne e gli
uomini di buona volontà sono benvenuti a bordo.
pubblicato su www.formiche.net
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