Sulla sanità pubblica ed in
particolare il caso dell’Umberto I, si sono espresse giustamente molte critiche.
Occorre tuttavia non generalizzare, altrimenti il rischio è quello di non essere obiettivi nelle espressioni, paradossalmente
enfatizzando le negatività e minimizzando le positività. Certo, il sistema
sanitario pubblico risulta viziato in molti casi da aspetti che nulla hanno a
che vedere con la cura ed il rispetto del malato, bensì più affini
a mere questioni di vantaggi personali, incarichi prestigiosi e ben retribuiti,
o “parcheggi” per amici, nel senso di assunzioni particolarmente facili…
Ma abbiamo anche centri di
eccellenza, dove tutto il personale medico, paramedico ed ausiliario, i
volontari di pronto intervento, si
impegnano nella loro missione con ottimi risultati, ponendo la Sanità italiana
sicuramente in una posizione di primo piano. Pensiamo al modello americano e per
esperienza diretta, avendo una moglie medico cardiologo inglese, al sistema
sanitario anglosassone. Davvero non farei a cambio.
Si deve quindi procedere alla
riproposizione dei modelli validi laddove il sistema non funziona, anche in un
positivo confronto con la sanità privata che non deve essere vista quale antagonista,
ma come ulteriore possibilità di scelta per il cittadino ed una opportunità per
il Paese. Contestualmente, un controllo attento sui centri di costo inutili
(che sono molti), con un preciso percorso meritocratico per gli addetti. Anche nella sanità pubblica,
deve vigere la regola del merito : chi si dimostra bravo deve essere premiato, gratificato
ed andare avanti.
Infine, sul caso dell’Umberto I,
nel disappunto per quanto è accaduto, mi
chiedo : ma dove erano i parenti di quella povera signora così miseramente
umiliata? E qualora non avesse avuto accanto i suoi familiari, perché nessuno dei
presenti si è adoperato per riportare
immediatamente una così penosa situazione a chi di dovere? Credo dovremmo essere tutti più proattivi nelle
situazioni di disagio altrui che ci possiamo ritrovare a vivere nella nostra
quotidianità : non aspettiamo che siano gli “altri” a fare qualcosa, facciamolo
noi, senza che arrivi Striscia la Notizia a
sollevare il caso….ed educarci al rispetto dell'essere umano!
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