Con
una sensibilità certamente non comune, Luca
Cordero di Montezemolo, Presidente di Italia Futura, risponde oggi con una
lettera al Corriere della Sera all’editoriale di Battista che, sabato scorso,
lo invitava a dichiarare le sue intenzioni ed i programmi politici del
Movimento da lui fondato.
La risposta
del Presidente Montezemolo è chiara, come lo è
sempre stato il fine dell’Associazione, ovvero quello di intervenire nel dibattito politico fornendo analisi e proposte. Cito testualmente: “..dare
spazio e diritto di tribuna a idee e persone nuove: questo è dal primo giorno e
ancora oggi il nostro obiettivo e il cuore della nostra attività” Poi aggiunge : “In assenza di un progetto
credibile che sappia unire tutte le forze riformiste, milioni di italiani e una
porzione significativa delle migliori energie del Paese rimarranno senza
rappresentanza, dando spazio a populismi demagogici e distruttivi.”
In questa conclusione, Montezemolo
avverte puntualmente il grande pericolo
per il Paese. Venendo a mancare le idee ed i contenuti, messi costantemente i
secondo piano dall’attuale classe politica rispetto ai miserevoli “giochini” di palazzo, il rischio di una
deriva verso uno sterile populismo è più che evidente. In altre parole,
potremmo ritrovarci dopo le elezioni del 2013 in uno scenario completamente
inadatto a risolvere i problemi che prostrano il Paese ed affliggono le imprese
ed i cittadini. La scadenza delle prossime elezioni rappresenta senza appello l’ultima
possibilità, la definitiva uscita di sicurezza e lo start up per un processo di
rinnovamento. E’ di tutta evidenza, dati i risultati delle amministrative che
hanno visto da una parte un solo vincitore,
l’astensione, e dall’altra sconfitti
tutti i partiti (compreso il PD), che
la maggioranza degli Italiani ha ben compreso ed ha lanciato un messaggio
chiarissimo: i partiti, tutti, hanno
fallito! I disagi, a volte gravissimi, a cui sono sottoposti i cittadini e
le nostre meravigliose imprese non consentono che i problemi siano risolti con
operazioni varie di “pulizie” e/o “penitenze”
, ma con soluzioni adeguate e credibili. Queste possono solo provenire da coloro i quali hanno
vissuto “sul campo” tutti i giorni,
quella parte della società civile fatta di persone, imprenditori,
professionisti, lavoratori che, troppo
spesso, trova proprio nella burocrazia, nella politica e nello Stato
troppo pervasivo il maggior ostacolo al loro lavoro ed alla possibilità di
creare ricchezza.
Idee, contenuti , ribaltare il
rapporto tra lo Stato ed i cittadini mettendo il primo al servizio dei secondi e non viceversa.
Riformare un ordinamento barocco ed inadeguato alle future competizioni
internazionali ponendo il merito, la mobilità sociale e la vera sussidiarietà come principi cardine. Infine un
grande e sincero amore per il proprio Paese: in questa ottica si propone l’esigenza
del nuovo approccio alla gestione della res publica. Oggi tutto questo manca nell’offerta
politica e … ne abbiamo un assoluto
bisogno!
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