Quella appena trascorsa, è stata
una lunga notte per i vertici del Pdl,
riuniti “a rapporto” dal Capo appena rientrato dai festeggiamenti moscoviti per
la rielezione dell’amico Putin. Alcuni amici già lunedì mi avevano confidato
che “tremavano parecchie gambe”, che molti si sentivano come scolaretti
impreparati a sostenere il compito in classe della riunione, che altri alzavano
il pelo, altri ancora avrebbero bigiato… In ogni caso, quando il Capo chiama, bisogna correre. E
così è stato.
Immagino l’ex ministro Romani intento a giustificare la pesante sconfitta monzese : “Silvio,
è andata meglio del previsto, abbiamo perso.. ma siamo ai ballottaggi”.
Patetico. Ed ancora il simpatico La
Russa “Diciamolo, abbiamo sbagliato i candidati!”. Dopo l’intervento a Porta a Porta dove era in
balia degli sberleffi di un Di Pietro insolitamente
tranquillo e riuscendo nell’impresa di fare apparire chiaro e
razionale persino Bocchino, Maurizio
Lupi a rileggere i dati “..aggregati
più sommati, ma calcolati in percentuale, considerata l’aliquota …. non capisco
più nulla!” Infine il “povero” Alfano,
il primo della classe, che in assenza del capo si è permesso di esprimere un
parere sull’esito elettorale, ricevendo
immediatamente sonori schiaffoni.
Qualche
settimana fa, in occasione di un convegno del Pdl a Milano organizzato da Sacconi sulla
questione dell’art. 18 (che fine ha fatto?) e che aveva riunito tutte le
maggiori anime del partito, su Alfano avevo scritto: “Mi hanno colpito invece i messaggi più o meno diretti al Segretario da i
suoi, alcuni dei quali rivolti con toni direi minacciosi, da avvertimento. Il
“povero” Alfano sedeva in prima fila, dinnanzi a me, e notavo come la sua la
nuca (sudata) ciondolasse in perfetta sincronia. Scontato quindi il suo
intervento finale, un mix di appoggio / non appoggio il Governo, appoggio /non
appoggio la riforma dello statuto, le banche facciano il loro dovere nel
finanziare le pmi e non solo le grandi aziende, meno tasse e bla bla bla… Il
tutto, ma non è colpa sua, senza la capacità comunicativa del grande assente,
il Capo. Avrei voluto chiedergli : ma come mai non lo avete fatto voi, quando
potevate? Ma non era il caso…” - http://romanoperissinotto.blogspot.it/2012/03/errare-e-umano-ma.html
.
Il
Segretario Alfano si è poi trovato “spiazzato” dalla mossa di Casini, con il mirabolante annuncio
dello scioglimento UDC e la dichiarazione della nascita del PDN ...che poi
non è mai nato. Oggi per ammissione dello stesso Casini, vecchia volpe
(spelata) democristiana, anche il Terzo Polo finisce di esistere. Immagino Fini a domandarsi “perchè non sono
stato zitto allora..malediz!”. E Rutelli?
Gli “fregano” i soldi dalla cassa, costretto a fare pubblicamente la figura del bamba per non fare quella del complice,
si ritrova solo con il voto ..della
moglie. Quindi Angelino è stato costretto a dichiarazioni “virtuali” di epocali
rivoluzioni ed effetti speciali mai visti nella storia della Repubblica!
Chiaro
che poi gli elettori liberali e moderati, non capendo più niente di quello che
succede in casa Pdl e non avendo alternative disertano le urne: oltre il 40% di loro è rimasto a casa! Ed al Pdl non
serviranno alcuni possibili ed effimeri successi ai ballottaggi: si è rotto il
filo con oltre la metà degli italiani ed il Capo non sembra avere la voglia e l’entusiasmo
della famosa “discesa in campo” di venti anni fa. Intanto, qualcuno, Grillo
..vince facile!
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