Che è successo? Tutto, forse
niente! Confusione, paura ed incertezza
continuano a regnare sovrani in Europa. I titoli d’apertura dei
nostri giornali sono dedicati alla vittoria …della Juventus. Da interista, trovo bizzarro che siano
proprio i “bauscia” nerazzurri che, sconfiggendo
i cuginastri rossoneri, consegnano lo scudetto alla “vecchia Signora” con una
giornata d’anticipo: destino beffardo e
piccola soddisfazione..
In Francia non vince Hollande, perde Sarkozy ed è cosa diversa. I francesi hanno punito il “capoccione”
antipatico ed arrogante, temendo nel contempo di cadere in toto nella morsa di “culona”
Merkel, anche lei con qualche
grattacapo in più da ieri sera. Vedremo ora Hollande, molto più demagogico e
rilassato nel suo discorso post vittoria alla Bastiglia, cosa farà e
soprattutto che atteggiamento assumerà nei confronti dei Partners europei.
Attendere prego.
In Grecia l’astensione raggiunge il 40% e prevalgono gli estremi. Chiunque
affermi oggi di essere sorpreso da un
simile risultato è stupido oppure in
mala fede. La storia è maestra di vita ed insegna che una nazione in ginocchio
reagisce con la pancia e non con la testa, che ad un periodo di austerity e
stagflazione può subentrare un regime
autoritario o quantomeno un radicale posizionamento dei voti agli estremi. Ed
ancora la Germania, o meglio la Merkel, ha molte responsabilità nel risultato
elettorale greco: se non si fosse opposta due anni fa agli aiuti (allora ancora
di poca cosa rispetto a quelli necessari oggi) la Grecia non si ritroverebbe in queste
drammatiche condizioni sociali e politiche. Ed aggiungo, sarebbe stato un forte
segnale di vera Unione Europea nei
confronti dei mercati finanziari e, probabilmente, non saremmo tutti con il
fucile puntato degli spread. Ora la Grecia si ritrova ad esprimere un Governo
in soli tre giorni: con l’attuale
segmentazione scaturita dalle urne e l’avvento degli estremi, la cosa sembra
essere tutt’altro che facile.
Venendo alla questioni di casa
nostra, elezioni amministrative caratterizzate dalla scarsa affluenza.
Protesta, antipolitica, rifiuto? O solo pioggia, almeno per quanto riguarda il
Nord. Mah.. Anche in questo caso, i risultati
non influenzeranno solo i Comuni dove si è votato, bensì l’evoluzione della politica regionale e nazionale. Soprattutto in
Lombardia. Dopo le “scuse” ed i rimorsi del Celeste Formigoni che si pente delle vacanze “a scrocco” di
faccendieri più o meno amici (excusatio non petita,
excusatio manifesta), la Lega paventa di mollare il Presidente
lombardo al suo destino. Molto dipenderà dagli esiti elettorali nei principali
comuni, Como, Monza e Cantù dove le proiezioni davano per scontata la caduta
dei barbari sognanti. Vedremo oggi alle 15.
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