lunedì 7 maggio 2012

Bastiglia, Partenone, Pirellone nel ..pallone


Che è successo? Tutto, forse niente! Confusione, paura  ed incertezza continuano a  regnare  sovrani in Europa. I titoli d’apertura dei nostri giornali sono dedicati alla vittoria …della Juventus.  Da interista, trovo bizzarro che siano proprio  i “bauscia” nerazzurri  che, sconfiggendo  i  cuginastri rossoneri,  consegnano  lo scudetto alla “vecchia Signora” con una giornata d’anticipo:  destino beffardo e piccola soddisfazione..

In Francia non vince Hollande, perde Sarkozy ed è cosa diversa. I francesi hanno punito il “capoccione” antipatico ed arrogante, temendo nel contempo di cadere in toto nella morsa di “culona” Merkel, anche lei con qualche grattacapo in più da ieri sera. Vedremo ora Hollande, molto più demagogico e rilassato nel suo discorso post vittoria alla Bastiglia, cosa farà e soprattutto che atteggiamento assumerà nei confronti dei Partners europei. Attendere prego.

In Grecia l’astensione raggiunge il 40% e prevalgono gli estremi. Chiunque affermi oggi di essere sorpreso da  un simile risultato è stupido oppure  in mala fede. La storia è maestra di vita ed insegna che una nazione in ginocchio reagisce con la pancia e non con la testa, che ad un periodo di austerity e stagflazione può subentrare  un regime autoritario o quantomeno un radicale posizionamento dei voti agli estremi. Ed ancora la Germania, o meglio la Merkel, ha molte responsabilità nel risultato elettorale greco: se non si fosse opposta due anni fa agli aiuti (allora ancora di poca cosa rispetto a quelli necessari oggi)  la Grecia non si ritroverebbe in queste drammatiche condizioni sociali e politiche. Ed aggiungo, sarebbe stato un forte segnale di vera Unione Europea nei confronti dei mercati finanziari e, probabilmente, non saremmo tutti con il fucile puntato degli spread. Ora la Grecia si ritrova ad esprimere un Governo in soli tre giorni:  con l’attuale segmentazione scaturita dalle urne e l’avvento degli estremi, la cosa sembra essere tutt’altro che facile.

Venendo alla questioni di casa nostra, elezioni amministrative caratterizzate dalla scarsa affluenza. Protesta, antipolitica, rifiuto? O solo pioggia, almeno per quanto riguarda il Nord. Mah..  Anche in questo caso, i risultati non influenzeranno solo i Comuni dove si è votato, bensì l’evoluzione della  politica regionale e nazionale. Soprattutto in Lombardia. Dopo le “scuse” ed i rimorsi del Celeste Formigoni  che si pente delle vacanze “a scrocco” di faccendieri più o meno amici (excusatio non petita, excusatio manifesta),  la Lega paventa di mollare il Presidente lombardo al suo destino. Molto dipenderà dagli esiti elettorali nei principali comuni, Como, Monza e Cantù dove le proiezioni davano per scontata la caduta dei barbari sognanti. Vedremo oggi alle 15.

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