Negli ultimi tempi, quando ricevo i reports sui consumi interni e sull’andamento dell’economia italiana, sono
giunto al punto di leggerli con una sorta di assuefazione alle bad news e con un approccio simile a
quello di un giocatore di pocker che spilla
le cinque carte servite. Non è che così i dati cambino, tuttavia è un buon metodo : quando
sono buoni – raramente - è una gradita sorpresa; altrimenti – più spesso - sono preparato in anticipo. Ognuno di noi ha
un suo metodo di.. autodifesa.
Oggi è venerdì e chiudo la settimana con due
riflessioni sorte dalla lettura dei reports citati. La prima, tanto per
cambiare, si riferisce al debito pubblico : è record! A gennaio è cresciuto di
37,9 miliardi che, aggiunti al fabbisogno mensile, circa 4 miliardi, ci porta
dritti filati a quota over 1.900.000 miliardi: siamo sull’Everest..e fa freddo!
A riscaldarci un po’ ci pensa Bankitalia che (riassumo il comunicato in estrema
sintesi) recita: “..riflette principalmente l'accumulo delle disponibilità del Tesoro
presso la Banca d'Italia (32,6 miliardi), che sono aumentate come avviene
regolarmente in questo periodo dell'anno”. Quindi un record che può essere definito congiunturale. Sarà
così, almeno lo speriamo. E’ indubbio
che dopo manovre capestro, clima da austerity, patti e contropatti, trattati di
stabilità, credit crunch, (ci mancava
solo l’eliminazione dell’Inter e del Napoli dalla Champions L.) sarebbe stato
incoraggiante leggere una notizia diversa, a prescindere dal periodo di riferimento.
Avranno ragione quelli della MMT?
La seconda riguarda i carburanti. La benzina verde
viaggia spedita verso i 2 euro/litro, in Svizzera molto meno (sarà per quello
che alla frontiera di Como le code sono
interminabili… o per altri motivi?) in Vaticano costa 50 centesimi. Qualcuno ha
mai visto un distributore di benzina in P.zza
San Pietro? Se sì, è pregato di segnalarlo con cortese urgenza. Come ben
sappiamo, il prezzo dei carburanti in italia è oltremodo gravato dalle accise,
ulteriormente aumentate dalla manovra del Governo nel tentativo di recuperare
entrate. Attenzione: arriva il report! A
febbraio il consumo dei carburanti è diminuito del 20% (venti percento!). Un
crollo! Ora, pur non avendo sottomano i
dati relativi ai valori assoluti del consumo di carburante su base mensile, è
facile intuire che una tale diminuzione non può che procurare meno entrate
fiscali! Come nel caso della tassa di stazionamento (o possesso) per le barche
che ha cagionato un danno, sempre in termini di minori entrate per lo Stato, di
circa 120 Mli in poche settimane. Vale la formula: + tasse = + scappatoie = - consumi
= meno gettito fiscale. Nell'insieme sembra davvero un cortocircuito!
Se queste sono le prime conseguenze, se occorrerà trovare
un modo per realizzare un avanzo
primario tale da pagare i ca. 140 Mld di interessi che scadranno nell’anno, allora sarà bene ..darsi una rapida mossa nella
direzione dell’aumento del Pil, magari prendendo esempio dalle misure adottate
da Obama negli US tese a favorire il settore
manifatturiero, ovvero l’economia reale. (vedi http://romanoperissinotto.blogspot.com/2012/02/usa-un-esempio-da-seguirerapidamente.html
)
Domani è sabato, confidiamo nella clemenza del tempo e
..buon weekend!
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