Un
ex Presidente della Consob, Montedison e Telecom (mica roba da poco..), Guido
Rossi, che mi risulti non sia un attivista no-global, tantomeno un ingenuo,
scrive sulle pagine del Sole24ore a proposito della Grecia: “Il cosiddetto salvataggio, che non elimina tuttavia le dichiarazioni di
default, è stato condotto con lo scopo dichiarato di tutelare, nei limiti del
possibile, i creditori ben più che i cittadini greci. Creditori che, anche
attraverso la speculazione ampiamente adottata con le assicurazioni stipulate
sul default greco, mediante quei singolari derivati chiamati credit default
swaps, per il momento, pur nei tagli all’ammontare dei crediti, hanno goduto di
una sorta di sgangherata par condicio creditorum. E questa, ai danni di una
cittadinanza, in pericolo di caduta oltre che economica, di democrazia” E’ doveroso ricordare
che l’ammontare dei titoli derivati, per la maggior parte scambiati nei mercati
secondari, in una sorta direi illecita attività laterale, ammonta a ca. 787mila
miliardi di dollari. Tale valore, difficilmente descrivibile, è di ca. 12 volte
più grande del Prodotto interno lordo, Pil, di tutti i Paesi del Mondo, stimato
in ca 66mila miliardi. Una bolla pazzesca, destinata prima o poi ad esplodere
con effetti drammatici e globali.
Quindi, con una prospettiva più ampia, come farà l’economia
reale a sorreggere una montagna di denaro virtuale? Con le attuali stime di
crescita in Europa, mentre anche in Cina si inizia ad avvertire qualche segnale
di rallentamento, come faranno gli Stati dell' Unione (in particolare quelli più esposti) a
rispettare il nuovo Trattato di stabilità? Nel caso dell’Italia, per onorare i
debiti occorrerà un avanzo primario che,
ad oggi, appare una …chimera. E allora?
E mentre le Banche dopo aver causato il disastro, drogando
i mercati e portando alla perdita di ca. 30 milioni di posti di lavoro nel
Mondo, ricevono comunque un fiume di
denaro free lunch, ci si chiede come mai regni un clima di sostanziale sfiducia??
Per quanto riguarda il problema del credito alle imprese ed alle famiglie, la
risposta è chiara da parte delle Banche: “
l’incertezza dell’economia reale spinge ad una attenta valutazione del rischio”.
Tradotto significa: è meglio lasciare il
denaro nei depositi overnight alla BCE piuttosto che concedere credito alle imprese,
soprattutto alle pmi.
A questo punto un dubbio sorge spontaneo: ma non sarà una strategia per cambiare un sistema economico delle micro, piccole e medie
imprese - in particolare nel nostro Paese ne rappresenta l'ossatura - per garantire l’affermazione di pochi poteri forti e concentrazioni
delle multinazionali alle quali le
Banche devono tutto e delle quali sono
spesso azionisti?
Chiedete agli artigiani, ai
piccoli imprenditori, persino ai loro dipendenti cosa pensano dello
spread, dei derivati dei cds e così via. :
risponderanno sicuramente in coro “..non mi interessa, non ci capisco niente, ..devo lavorare!” . Si,
devono lavorare: ma fino a quando?
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