Di solito,
nelle prefazioni sono contenuti alcuni input che inducono il lettore alla
curiosità ed al desidero di leggere il libro appena acquistato. Così è stato
quando ho letto la relazione introduttiva al decreto di riforma fiscale del
Governo: “Riforma orientata alla crescita” : viene presentata con queste
parole. Bene, finalmente si saranno individuate misure adeguate per far
ripartire il motore Italia, supponi che si sia preso atto della tragica
situazione ed agito di conseguenza. Non ti aspetti miracoli, ma un “qualche
cosa” di utile, fattivo e concreto nel segno di una nuova primavera per
le Imprese e le famiglie. Ma così non sembra…Al contrario, potrei sbagliarmi (davvero me lo auguro), ma credo che con
il decreto si profili un’altra
fregatura, ovvero una nuova stangata. Vediamo perché…
Sul fronte
Imprese, non ci sono interventi sull’Irap, che rimane come un macigno a gravare
sui conti economici delle Aziende. Monti non può rinunciarvi: non ci sono
soldi! Vabbè, non siamo ingenui e non ci
aspettavamo sorprese in tal senso. E allora cosa altro per riaccendere il
motore? La vecchia Ires si cambia
l’abito, diventa Iri (imposta sul
redito imprenditoriale) e riguarderà anche gli i professionisti. Piccola
divagazione sul nome: ricordate l’IRI,
l’Isitituto per la ricostruzione industriale? Ricostruzione: è una bella
parola…
Sono state
poi individuate due nuove imposte : la Carbon
tax e la Green tax. Sono ambedue
evitabili, a patto di importanti investimenti in nuovi impianti ecologici.
Potrebbe essere cosa saggia e giusta, ma in tempi come questi che vedono le Imprese immerse in un mare di
crisi di domanda, liquidità e marginalità, mi sembra poco tempestiva.
Tempi duri
anche per i soci d’impresa, i cui guadagni (quando
ci sono) oggi sono soggetti all’Irpef, ma conteggiati sulla metà degli
utili: sparirà questa agevolazione.
Infine,
ciò che mi ha fatto sorridere (riso
amaro) è la definizione di una nuova figura manageriale che dovrà essere
inserita nell’organico aziendale e sarà responsabile personalmente di tutte le operazioni contabili dell’impresa. In un
sistema come quello “nostrano” davvero mi è difficile capire come questo nuovo
manager possa operare con serenità nell’ambito della attività quotidiana. Mah…
Fronte
famiglie : alla novità Imu calcolata sulla base di una revisione dei
valori catastali eravamo preparati. Il mercato immobiliare ringrazia! E per dare un ulteriore calcio ai consumi,
arriverà l’aumento dell’IVA: siamo alla follia! Spariranno anche altre forme di
agevolazioni per le famiglie, portando i ca 160 Mld che sono oggi sostenuti
dallo Stato a ca. 70 : la differenza sarà quindi imputata ai cittadini : 90 Mld
di sostanziali nuove imposte!
E’ quindi
ipotizzabile che in sede di dibattimento parlamentare (in questo caso il tempo gioca a favore dei contribuenti) dopo che
il decreto sarà presentato, parta dalle
commissioni una serie infinita di emendamenti e – suppongo – assisteremo alle
più svariate richieste da parte degli opposti schieramenti politici.
Ma la
questione di fondo è un’altra: come può il Governo parlare di “crescita”? Si ha
davvero l’impressione che vivano in un altro mondo, così distaccato dalla
realtà da non consentire loro una benché minima azione realmente indirizzata
alla crescita. Facile tassare per recuperare fabbisogno, ma l’azione è sterile.
Agiscano invece sul fronte della spesa pubblica, dei tagli alle spese inutili,
delle società a capitale pubblico che non si capisce a cosa servano, ma sono
centri di costo enormi. Si riduca quindi il fabbisogno, una bella cura
dimagrante per lo Stato, utile anche a combattere i fenomeni di corruzione,
peculato ed appropriazione indebita che incidono sui conti economici, Si
afferri finalmente che è una contraddizione nei termini parlare di crescita in un sistema produttivo
gravato da maggior imposizione fiscale. Non è complesso da capire, eppoi..non
sono tutti Professori?
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