Dispiace assumere il ruolo di Cassandra nell’esprimere un commento sul convegno organizzato ieri a Roma
dalla Fondazione Unicredit, ma tant’è purtroppo. Il tema prometteva bene : “Non sentite
anche voi il bisogno di azioni concrete?", ed erano presenti il
presidente
di Confindustria, Emma Marcegaglia, ed il ministro per
lo Sviluppo Economico, Corrado Passera. Partecipano inoltre al
convegno anche Marco Venturi,
presidente di Rete Impresa Italia, e l’ ospite di casa, l’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. Un tris perfetto di
Governo, Impresa e Finanza, quindi il “voi”
ritengo fosse riferito a tali signori, Ghizzoni incluso.
Dati il titolo e la ovvietà
della risposta insita nella domanda, mi sarei aspettato di più, ovvero una
qualche proposta pragmatica ed operativa nel tentativo di ..fare qualcosa di
concreto!
Il Ministro Passera,
sebbene animato da buoni propositi, indirizza il suo intervento nella
gratitudine nei confronti di Mario
Draghi che, cito testualmente “ha
contributo moltissimo a parare i rischi della crisi europea”. Vabbè,
scontato… Poi si dilunga sulle abitudini italiane ai lunghi termini di pagamento, sia nel settore privato e
soprattutto nella pubblica amministrazione, creando problemi di liquidità per
le Aziende. Vero, ma risaputo. E verrebbe voglia di ricordargli che il miracolo
economico italiano del dopoguerra ha avuto un grande artefice: la cambiale!
Solo che allora i cittadini le onoravano: così non si può dire oggi delle
banche e delle loro obbligazioni… Conclude con una affermazione che è un misto
di speranza e proclama del suo lungimirante pensiero: l’auspicio che si vedano
presto i risultati dell’azione di
Governo (per la verità già molti se ne vedono…e non sono così
entusiasmanti) e che sia tempo di dare
una svolta alla crescita del Paese. Bene, anche il ministro dello sviluppo
economico e delle infrastrutture si è reso conto di ciò che è noto da tempo a
milioni di piccoli imprenditori italiani. E’ un successo….
Battute a parte, stimo Corrado Passera per essere persona capace.
Devo quindi presumere che se queste sono le sue sole risposte alla domanda
posta dal titolo, allora siamo proprio messi male sul fronte ripresa, oppure…siamo vittime
di un tragico gioco. (vedi in tal senso
il precedente “Molte domande e..un
dubbio”)
Dell’intervento della Presidente Marcegaglia, confesso che..non ho capito molto. Ne riporto l’essenza,
il resto è irrilevante: "In un momento difficilissimo come questo, con la
peggiore crisi dal Dopoguerra, la domanda interna sostanzialmente inesistente, basti
pensare alle difficoltà dell'edilizia e a come si è inceppato il meccanismo di
pagamento non solo fra Stato e privati ma anche fra privati con grande
contrazione di circolante, dobbiamo pensare a
criteri di selettività (per il finanziamento delle imprese) sulla base dei programmi di sviluppo, di innovazione, di crescita, di messa in rete".
"La banca - ha ripreso la numero uno Confindustria - deve scindere le difficoltà (congiunturali, ndr) dalle prospettive delle singole aziende. E' una responsabilità molto grave perché vuol dire decretare chi vince e chi muore" Cosa significa? Chi deve giudicare le Imprese? Le banche? Certo ..come hanno sempre fatto! Solo che adesso il credito non lo concedono, a prescindere se la richiesta è finalizzata ad un progetto di espansione, ristrutturazione e/o crisi di liquidità contingente. Per non parlare poi delle start-up. Non lo concedono e quando lo fanno, le garanzie richieste sono esorbitanti, con tassi d’interesse fuori dalla ragione. Dove vive, Sig.ra Marcegaglia?
criteri di selettività (per il finanziamento delle imprese) sulla base dei programmi di sviluppo, di innovazione, di crescita, di messa in rete".
"La banca - ha ripreso la numero uno Confindustria - deve scindere le difficoltà (congiunturali, ndr) dalle prospettive delle singole aziende. E' una responsabilità molto grave perché vuol dire decretare chi vince e chi muore" Cosa significa? Chi deve giudicare le Imprese? Le banche? Certo ..come hanno sempre fatto! Solo che adesso il credito non lo concedono, a prescindere se la richiesta è finalizzata ad un progetto di espansione, ristrutturazione e/o crisi di liquidità contingente. Per non parlare poi delle start-up. Non lo concedono e quando lo fanno, le garanzie richieste sono esorbitanti, con tassi d’interesse fuori dalla ragione. Dove vive, Sig.ra Marcegaglia?
Tralascio per pochezza di contenuti l’intervento di
Marco Venturi, per arrivare all’Ad di Unicredit, Federico Ghizzoni. E qui
davvero la mia curva dell’attenzione si impenna nuovamente. Udite: "Un duplice impegno da oggi
al 2015: mettere a disposizione 40 miliardi di euro per le imprese italiane e
accompagnarne 15.000 nel percorso di internazionalizzazione per valorizzare il
Made in Italy". Evviva! Questo l’impegno preso da una delle principali banche
italiane … a parole. Vedremo nei fatti e
nel rispetto dei tempi, con la sincera speranza che, almeno questa volta,
Cassandra sia smentita.
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