Il futuro è senza dubbio al femminile. Parola di papà
Questa mattina, la signorina del centralino “Dottore, c’è sua figlia al telefono”
“Ok, me la passi” … “Ciao, che c’è?”
E lei “Sto uscendo dall’Università. Volevo sapere se hai impegni per pranzo .. “
Prendo qualche secondo “Dovrei andare con Tizio e Caio e poi rientrare”
E lei con tono apparentemente agitato “No, sai, volevo fare qualche considerazione con te sulla mia tesi. Prima ti ho mandato lo schema. L’hai visto?”
Provo una sensazione di leggero imbarazzo per aver visto la mail ma non aver aperto l’allegato “Ehm, non ancora. Ho avuto gente. Adesso lo cerco. Tutto bene?”
“Si, si – risponde – ma questa cosa mi sta creando un po’ di ansia”
Penso “ E te pareva..” Ma le rispondo “Eccolo, vediamo … “
Nel frattempo lei continua “Ci sono alcuni punti su cui potresti aiutarmi. Quello sulla creazione di valore aggiunto e vantaggio competitivo. Quando valuti una azienda o una iniziativa, nel merito …”
La interrompo dopo aver dato una brevissima alla sua traccia “Ok, lo sto leggendo. A prima vista, mi pare piuttosto articolato. Cosa dice il tuo relatore?”
“L’ho visto questa mattina – dice – gli è piaciuta l’idea del cibo come elemento di promozione dello stile di vita italiano, quindi del Paese e del sistema, poi c’è l’Expo …” e continua.
Mentre l’ascolto, penso: sono fregato! Ovviamente è tema piuttosto lungo per essere risolto ora al telefono, ma se rinvio il confronto, mia figlia passa un pomeriggio a rimuginarci, magari poi riporta a sua madre – che sarebbe mia moglie – e stasera avrei sei occhi femminili – certo, sono compresi anche quelli del cane – che mi guardano con aria d’accusa per non essermene occupato. Se poi dovesse accadere che le scappa un salutino alla nonna, mia madre, apriti cielo: scatterebbe pure il rimprovero materno..
Quindi la decisione “Senti, è molto interessante. Vieni qui in ufficio. Dico di annullare con Tizio e Caio, poi andiamo insieme pranzo e ne parliamo. Ok?”
Dall’altra parte la voce si fa più serena e soddisfatta “Grazie Pa’, sono arrivata qui sotto. Allora salgo”
Ed io “Ah, quindi …bene. Ciao” E mentre aspetto e sorrido tra il compiaciuto e l’ingannato, penso che nessuno, se sano di mente, può credere che il futuro non sia del genere femminile.