“Signori, si chiude!” Ai piccoli cartelli
affissi sulle saracinesche dei negozi che indicavano il periodo di chiusura
feriale, quest’anno si succedono manifesti con scritte ben più grandi di “Liquidazione
totale per trasferimento” oppure “chiuso per cessata attività”. Analogo
discorso vale per i capannoni industriali. Girando per la Brianza, cuore
produttivo lombardo e concentrato di piccole e medie aziende, non si contano più i
cartelli “vendesi” o “affittasi”. Sono segnali evidenti di una crisi che ora
morde davvero le caviglie delle imprese e delle famiglie, una situazione che di
fatto non è più tollerabile.
Inutile inveire contro questo Governo,
sebbene l’evidenza dovrebbe suggerire azioni più coraggiose, strutturate e
tempestive nella direzione delle privatizzazioni, liberalizzazioni e tagli
della spesa. Inutile rievocare antiche responsabilità dei Governi precedenti,
da quello “champagne” di Mr. B. a quello “ricucito” del Professor P. : entrambi
hanno fallito, capitolo chiuso! Stupido prendersela con i mercati e gli
speculatori finanziari. Potremo discutere all’infinito sul ruolo svolto dalla
finanza internazionale, di come errori legislativi e la debolezza della
politica abbiano consentito a molti operatori /banche d’affari di esercitare con leggerezza ed impiegare
soldi, peraltro spesso non loro ma dei privati,
in alchimie e strumenti incomprensibili.
Occorre andare oltre. Nel breve termine, per il nostro Paese, rinnovare
la politica per restituirle l’alto ruolo che le compete, selezionando i
soggetti in base al merito ed alle competenze. Una “pulizia mentale” del
Parlamento che dovrà essere determinata dalle nostre scelte di cittadini
elettori, decisioni delle quali dobbiamo assumerci la responsabilità
Nel brevissimo termine, subito un
appello all’UE: si gridi e si manifesti concretamente la volontà (più volte
espressa a parole) di una reale coesione politica e fiscale per cancellare gli
errori commessi in precedenza. Si dimostri ai mercati che gli Stati Uniti d’Europa non sono un’utopia
ma una precisa direzione verso la quale si lavora. Si abbandonino le reciproche
barriere ed interessi particolari: sono sterili, non produrranno effetti positivi
nel lungo periodo. Al contrario, producono disastri nel presente. Quel “Signori
si chiude” si riferisca solo al periodo delle ferie, alle settimane di Agosto
che riempivano le spiagge italiane di famiglie e turisti stranieri: non si viva
oggi di sola ansia e nostalgia.
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